Nella piscina di Castelfranco c'è troppo cloro, baby atleti intossicati

I genitori dei nuotatori dell’Antares: subito la manutenzione «Allenamenti e corsi sospesi per bruciori agli occhi e tosse». Oltre 350 firme al sindaco
DeMarchi Castelfranco piscina comunale
DeMarchi Castelfranco piscina comunale

CASTELFRANCO. Oltre 350 firme per chiedere la ristrutturazione delle piscine comunali di via Redipuglia. A raccoglierle è stato un gruppo di genitori di bambini che frequentano i corsi di nuoto agli impianti di via Redipuglia. Il caso è scoppiato qualche settimana fa. A causa dell’eccesso di cloro nell’acqua, le lezioni sono state interrotte. Bambini hanno avuto malesseri più volte per questo motivo. I genitori ieri hanno scritto una mail al sindaco Stefano Marcon, firmata da 352 persone, con cui gli hanno chiesto di intervenire per sanare questa situazione in tempi rapidi.

«Pare che gli impianti di diffusione del cloro non funzionino adeguatamente», dicono i genitori, « il risultato è che semplicemente entrando in segreteria gli occhi bruciano. Figuriamoci entrare in piano vasca a nuotare. Periodicamente succede che i ragazzi della squadra Antares non portino a termine l’allenamento e si sentano dire dagli allenatori di tornare a casa e assumere latte e miele per disintossicarsi. Quanto è a rischio la salute degli utenti ai quali non vengono interrotte le lezioni? Circa due mesi fa durante gli allenamenti della squadra Antares Nuoto gli istruttori sono stati costretti ad interrompere la lezione per le pessime condizioni dell’acqua e dell’aria. Tutti gli atleti intenti a nuotare continuavano a tossire, con evidenti problemi respiratori e, addirittura gli istruttori, fuori dall’acqua, non erano in grado di tenere gli occhi aperti per il bruciore e la conseguente lacrimazione».

I genitori fanno notare che le piscine limitrofe a Castelfranco e in molte altre zone si sono dotate di una lampada a infrarossi che contribuirebbe alla salubrità dell’acqua riducendo il cloro e abbattendo i batteri, migliorando così anche tutto l’ambiente aereo. «Invece di questa semplice scelta di investimento, quando c’era la possibilità di farlo per aumentare la qualità del servizio e della salute», scrivono a Marcon, «si è deciso di investire grosse risorse economiche in miglioramenti inutili quali gli arredi degli spogliatoi e altre opere che non aiutano. Ogni settimana 1300 utenti utilizzano la piscina comunale. Come genitori di bambini e ragazzi che frequentano assiduamente la piscina di via Redipuglia e come cittadini, esigiamo che sia un luogo sano e sicuro dove praticare sport. Non è cosa semplice pensare di costruire subito ed ex novo gli impianti sportivi, ma è obbligo cercare i fondi necessari per mettere in sicurezza gli impianti e garantire un ambiente salubre».

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