Negozi in centro a Treviso: tre chiusure in via Martiri

Serrande abbassate anche a Santa Maria Maggiore. Il fruttivendolo Mansi: «Qui non passa più nessuno» 
passerini agenzia fotofilm treviso negozi chiusi treviso via martiri della libertà
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TREVISO. Un’emorragia che non conosce sosta. È quella dei negozi del centro che hanno chiuso i battenti o che stanno per farlo. E quando la serranda si rialza è perché un negozio lascia spazio ad un bar. In via Martiri della Libertà, cuore della città insieme a Calmaggiore, lo sanno bene: entro un mese saranno tre le vetrine abbandonate. E solo una sarà sostituita, da “Frullo”, che come suggerisce il nome, sarà un bar specializzato in frullati biologici.

La sparizione. In via Martiri è già stato svuotato il negozio di abbigliamento che si trovava a fianco a “Beige Oliva Chiaro” e poche decine metri più in là sparirà la pelletteria: il 30 marzo si chiude e ad oggi nessuno ha bussato alla porta per subentrare. Superate le vetrine di Harry and Sons, il negozio di scarpe lascia spazio a Frullo. La mappa delle chiusure continua con la galleria Hesperia, in crisi da quando è nata.

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L’unico che a breve ritenterà l’avventura lì dove c’era il cinema è un bar con spazio per la pausa pranzo. Restando in zona, soffrono anche le piazza nobili. In piazza dei Signori ha abbassato le serrande V73, boutique di borse di lusso. Per restare nell’ambito, Furla ha annunciato che saluterà i clienti. Dopo 20 anni trascorsi a vendere borse e portafogli, anche la boutique di fronte a piazza Borsa è costretta a mollare.

Via anche gli uffici. Un quadrante da cerchiare in rosso, visto il prossimo trasferimento della Camera di Commercio all’Appiani e dunque la sparizione anche dei servizi. Un centro già fiaccato dagli addii della Questura, della Provincia e dell’Agenzia delle Entrate – buchi che ad oggi non sono ancora stati riempiti – deve registrare l’ennesima partenza. Se non sarà riqualificazione, e veloce, il rischio che scendano altre serrande in zona è tutt’altro che remoto. In quanto a vuoti, sono ben informati anche i commercianti di Santa Maria Maggiore.

passerini agenzia fotofilm treviso negozi chiusi treviso piazza madonna grande antonio mansi
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Santa Maria Maggiore. In una delle zone del centro che potrebbe, se solo le abitazioni fossero restaurate e piene, contare un numero di residenti sufficiente a soddisfare la domanda di diversi negozi, tocca invece registrare l’ennesima chiusura. È quella del fruttivendolo e alimentari di via Carlo Alberto. «Tempo di vendere la merce e chiuderò», spiega Antonio Mansi, di un ramo familiare dei proprietari della Fausta e di diverse pizzerie. «Qui non passa più nessuno, anche chi va al mercato parcheggia al foro boario e al massimo passeggia per Borgo Cavalli e nella zona di Sant’Agostino.

Qui non c’è più nulla. Dicono che alla Questura faranno appartamenti, ma chissà quando. Con un’attività così non si guadagna più, ho solo perso soldi con questo negozio». In via Manzoni invece, dove pure in questi anni alle varie chiusure – Ferretton, il negozio all’angolo con via San Francesco, l’Elephant, l’Ikya – sono seguite altrettante aperture, c’è da segnare un altro addio. A breve chiuderà la Croce Azzurra, da anni negozio di riferimento per chi ha animali domestici. A proposito di caffè, nuova apertura in piazza Pola, anche questa volta al posto di un negozio di abbagliamento. A fianco alla tipografia aprirà l’ottavo bar in poche decine dei metri.
 

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