Nasce la maxi cantina Stessa bandiera per più di 1200 viticoltori

È nata la maxi “banca” del Prosecco, capace da sola di produrre il 10 per cento della Doc (30 milioni di bottiglie) e riunire sotto la stessa bandiera 1.200 viticoltori fra Veneto Orientale e Friuli Venezia Giulia. Come avviene per gli istituti di credito cooperativo, infatti, le fusioni stanno diventando all’ordine del giorno anche per le cantine di Prosecco (e non solo), e quella messa agli atti domenica è destinata a far rumore: si sono fuse la cantina sociale di Fontanelle (“Vignaioli Veneto Friulani”) e la cantina sociale di Gaiarine. Una incorporazione che comprende i tre stabilimenti produttivi della due realtà: il nuovo soggetto manterrà il nome della cantina più grande (quella di Fontanelle, con una sede anche a Gaiarine), e punta ad aggredire i mercati internazionali con una struttura da vero “panzer” enologico. La fetta di mercato che sarà gestita dalla nuova realtà è impressionante: il 10 per cento del Prosecco Doc significa 600 mila quintali d’uva a ogni vendemmia, con un fatturato che proverà a sfondare quota 40 milioni di euro. Normale che, davanti a numeri del genere, domenica mattina nelle due assemblee separate di Fontanelle e Codognè i soci abbiano approvato la fusione all’unanimità. «Non sarà soltanto una cantina di Prosecco» spiega Valerio Cescon, presidente dei Vignaioli Veneto Friulani e della nuova realtà «abbiamo anche una buona fetta di Pinot Grigio. Confcooperative Treviso da anni spingeva per le aggregazioni fra cantine sociali, perché per affrontare i mercati internazionali servono strutture efficienti e di dimensioni ragguardevoli». Tania Tonon, presidente cantina sociale di Codognè: «I territori delle rispettive basi sociali sono omogenei. Tra i vantaggi della fusione vi sono la costruzione di un’organizzazione ad alta competitività aziendale, la concentrazione del prodotto e la relativa commercializzazione, l’abbattimento generale dei costi, ma soprattutto la creazione delle condizioni ideali per garantire ai soci una maggiore remunerazione del prodotto conferito». Nei tre stabilimenti della nuova cantina, che manterrà la denominazione “Vignaioli Veneto Friulani”, saranno conferite uve da 3 mila ettari di vigneti. Il nuovo soggetto si occuperà di tutta la filiera. La cantina di Codognè aveva un fatturato annuo intorno ai 29 milioni di euro, la Cantina Sociale di Codognè di quasi 8 milioni di euro, e rispettivamente 850 e 350 soci. Oggi la cantina cooperativa più grande della Provincia, per numero di soci (1.323) e addetti (45), è la Cantina Ponte, di Ponte di Piave. La nuova Vignaioli Veneto Friulani scaccia dal secondo gradino del podio un altro impero enologico, la coop di Conegliano e Vittorio Veneto, anche questa di recente costituzione (marzo 2013) e con circa un migliaio di soci.
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