Nardi, l'ultimo saluto del Milan

Ramaccioni e Maldera per l'addio al vicepresidente. Cordoglio nella Marca
Gianni Nardi assieme all’ex portiere del Milan Lorenzo Buffon e all’ex arbitro Franco Gava
Gianni Nardi assieme all’ex portiere del Milan Lorenzo Buffon e all’ex arbitro Franco Gava
 
FARRA DI SOLIGO.
E' stato celebrato ieri pomeriggio, a Palazzolo Milanese, il funerale di Gianni Nardi, titolare della «Nardi elettrodomestici Spa» e vicepresidente del Milan dal 1984. Nardi, colpito da un male incurabile, è morto lunedì in ospedale. La cerimonia, nonostante il grande affetto che circondava l'80enne imprenditore originario di Soligo, si è svolta in forma privata.
 In rappresentanza del Milan Silvano Ramaccioni, team manager, e Aldo Maldera, bandiera del Milan degli anni Settanta-Ottanta. Ieri è stato universale e unanime il cordoglio del mondo imprenditoriale e sportivo italiano per la morte di Giovanni, detto Gianni, Nardi. Un dolore sincero che ha attraversato tutta l'Italia e non solo i tifosi e gli amici rossoneri. E nella sua terra natale, dal Quartier del Piave al Coneglianese, chi lo conosceva rimpiange il rapporto personale, mai banale, fatto di una semplice chiacchierata al cellulare, di una affettuosa stretta di mano o di una cena in compagnia. «Sono ancora frastornato dalla notizia della morte - dichiara Fabrizio Martina, presidente del Milan Club San Vendemiano, intitolato qualche anno fa proprio a Gianni Nardi - Era una persona squisita. Ci sentivamo spesso al telefono e parlavamo di tutto. Del Milan, certo, ma non solo. Il nostro non era il rapporto tra un club e un dirigente, ma un rapporto personale, amichevole. Se faremo qualcosa per ricordarlo? Credo proprio di sì - chiude Martina - anche se già adesso tutte le iniziative erano incentrate su di lui. E lui non mancava mai, rispondendo sempre in prima persona, fosse un torneo giovanile, un'iniziativa benefica o una cena». Teatro della cena annuale del Milan Club San Vendemiano «Gianni Nardi», ribattezzata «carnevale rossonero», è sempre stato il ristorante «da Loris» di Solighetto. «Io l'ho conoscevo da quando ero bambino - ricorda Loris Bellè - Mi portava a dormire a casa sua, a Palazzolo Milanese, e poi l'indomani mattina andavamo a Milanello. Avevo sette-otto anni ed ero in campo con Gianni Rivera, Albertino Bigon e Roberto Rosato. A quei tempi c'era anche il paron Nereo Rocco. Indimenticabile. Ma Gianni rimaneva una persona semplice e genuina. E quando capitava a Pieve di Soligo ordinava sempre una fetta di sopressa. Perdiamo un grande uomo, non solo un grande imprenditore e un grande dirigente sportivo». Per questo non è escluso che i numerosi amici trevigiani, tra i quali l'ex arbitro Franco Gava, si attivino subito per ricordare degnamente l'industriale solighese. «E' prematuro parlare di iniziative istituzionali istituzionali- ammette il sindaco di Farra, Giuseppe Nardi - però credo che gli enti locali saranno a completa disposizione per valutare, insieme ai promotori, eventuali iniziative. Non dimentichiamoci che, oltre all'aspetto sportivo, è stato un pioniere del Nordest». Partito da Soligo, infatti, Gianni Nardi mise in piedi con i fratelli Piero e Giacinto un colosso internazionale nel settore elettrodomestici. Nel 2008 l'azienda festeggiò il 50º di fondazione con un record da Guinness dei primati: la contemporanea accensione di 50 piani cottura.

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