Nanà, Maison Ac, e gli altri Le aziende coraggiose che aprono dopo la paura

In Calmaggiore torna un nome trevigiano. Luci a San Leonardo L’altro lato della medaglia di una città che oggi attende un rilancio  
de wolanski agenzia foto film treviso negozio chiuso john ashfield calmaggiore
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vetrine accese

Per tanti negozi e imprese che chiudono i battenti, affossate dall’emergenza coronavirus e dall’attuale ko del turismo, ci sono altri imprenditori che ci provano. Complice magari oggi il fatto che ci siano maggiori margini di trattativa con la proprietà degli immobili, giustamente più incline a prendere meno, piuttosto che nulla. La vetrina di questo tentativo di rilancio è in piazza Duomo, dove a riaprire le luci nello spazio un tempo occupato da John Ashfield, in piena piazza, sarà un’azienda tutta trevigiana.

Si riparte al Duomo

L’accordo è stato chiuso pare negli ultimi giorni, e le luci potrebbero riaccendersi nel giro di qualche settimana. Ad occupare lo spazio in prima fila del Calmaggiore sarà Nanà, impresa di abbigliamento chic nata a Casier e allargatasi negli anni in tutto il Nordest facendosi amare (e molto) in Trentino. Caso vuole che mancasse un punto vendita proprio nella città natale della società che ha vetrine da Bolzano a Brescia, e con Treviso raggiungerà i 18 punti vendita. «Un bel segnale» dice chi ha gestito la trattativa. E in effetti, era da anni che il Calmaggiore pativa l’emorragia di marchi storici e aziende locali di qualità, cacciate dal caro affitti che favoriva solo l’ingresso di grandi catene e marchi (poi alcuni ritiratisi).

gli altri coraggiosi

Ma l’apertura di Nanà non è l’unica prossima in città. Movimenti in corso tra Corso del popolo e via XX settembre proprio una delle zone che più ha patito il periodo Covid. E così pure a San Leonardo dove lo spazio dell’ex pelletteria Soligo - traslocata a S.Agostino - verrà occupato da Maison Ac, azienda di tessuti e articoli per la casa. I lavori sono già in corso. Conclusi con l’avvio del locale quelli in Galleria Bailo dove, dopo le tante chiusure, c’è chi ci prova. Si tratta del Burgershop Teste Matte di Max Zanatta, che non si è fatto spaventare dall’emergenza ed ha deciso di portare una nuova ventata di novità e di gusto in città dove, proprio al termine del lock down aveva aperto Mr Roby, in via Palestro, tra cocktail e bollicine. Da registrare anche la riapertura, dopo la cessata attività di inizio anno, dell’ex ristorante cinese “Numero 1” in viale IV Novembre, a Carlo Albereto. Al suo posto lavora oggi il ristorante vietnamita Hanoi. E c’è attesa ancora per la riapertura dell’ex Tezenis in Piazza dei Signori, lo spazio commerciale è stato infatti affittato dal fondo immobiliare del Qatar a cui fa capo il centro commerciale Tom-Tommasini. L’apertura di un negozio moda di alto livello era annunciata per febbraio, poi è arrivato il Covid.

ko i trecento

È di due giorni fa intanto la notizia dell’ufficiale e definitiva fine della storica Pasticceria 300. La società che per anni ha guidato la pasticceria di viale Monfenera, sede di incontri, luogo di riferimento non soltanto per il quartiere ma per tutta la città, è stata dichiarata fallita con sentenza definitiva. —

Federico de wolanski

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