Muore dopo la colonscopia, causa all’Usl 9

Anziano muore dopo una colonscopia e la famiglia porta l’Usl 9 in tribunale chiedendo il risarcimento dei danni. I fatti risalgono al 2009 quando all’ospedale di Treviso arriva O.B., un mestrino di 81 anni in precarie condizioni fisiche.
L’uomo viene sottoposto a una colonscopia; qualche tempo dopo muore. Per i parenti, che chiedono una consulenza tecnica, non ci sono dubbi: il decesso è stato causato dall’intervento. «Durante tale indagine che, secondo quanto già emerso da una perizia redatta per conto del tribunale di Treviso poteva essere evitata, le manovre incongrue avrebbero comportato la perforazione intestinale, causa del successivo decesso del paziente», spiega l’avvocato Umberto Vianello che assiste i familiari.
I parenti sollevano il caso davanti all’Usl 9 chiedendo pertanto il risarcimento. Ma, la posizione dell’ospedale è diversa: le condizioni del paziente mestrino erano già gravemente compromesse a causa di diverse patologie di cui soffriva. Una situazione, insomma, di generale decadimento fisico. In questo contesto la colonscopia non sarebbe stata la causa dell’accaduto. L’avvocato Piero Pignata, che assiste l’Usl 9, sottolinea lo scadimento delle condizioni generali del paziente che non stava in piedi al momento del suo arrivo in ospedale. L’azienda sanitaria, comunque, trasmette l’esito della consulenza tecnica alla compagnia di assicurazione. Che però non procede al risarcimento.
Le contrapposte posizioni hanno determinato l’azione giudiziaria della famiglia del deceduto. «A seguito dell’accertamento peritale», prosegue l’avvocato Vianello, «non essendo pervenute proposte di risarcimento da parte della compagnia assicurativa dell’ospedale, è stato avviato un procedimento che è più spedito rispetto ad una causa ordinaria, basato sull’articolo 702 bis del codice di procedura civile. Il valore della causa è per ora indeterminato. La questione aperta è quella di trovare, in questi casi, un punto di incontro tra danneggiati e interessi contrapposti delle assicurazioni che tutelano gli enti sanitari. Questione che, in un prossimo futuro, potrebbe divenire ancora più incerta laddove le aziende ospedaliere decidessero di gestire e liquidare autonomamente i danni senza avvalersi di una copertura assicurativa come già avviene in alcune Regioni italiane».
L’udienza, davanti al giudice civile del tribunale di Treviso, è stata fissata per il prossimo 13 dicembre. (s.t.)
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