Multe anti-sesso, il Comune di S.Fior non va dal giudice

SAN FIOR. L’amministrazione comunale di San Fior, su consiglio del proprio avvocato, rinuncia a presentarsi davanti al giudice nelle vicenda delle multe ai transessuali. «Non opportunità di un intervento in causa, che rischierebbe concretamente di rappresentare per l'amministrazione un inutile aggravio di spese», questa è la motivazione con cui la giunta comunale di San Fior ha stabilito di non costituirsi nel giudizio. Quattro trans e prostitute erano stati sanzionati per aver violato il regolamento di polizia urbana. La sanzione era stata di 100 euro ciascuno, elevata dai carabinieri durante i controlli notturni. Lo scorso novembre il Comune aveva emesso le ordinanze di ingiunzione al pagamento e perciò i transessuali avevano fatto ricorso al giudice di pace di Conegliano, attraverso il loro avvocato, chiedendo l’annullamento. Nei giorni scorsi il caso è diventato di dominio pubblico, con uno scambio di opinioni tra le parti per sostenere le rispettive tesi. Da una parte si sottolineavano le varie sentenze che davano ragione alle lucciole - e i trans in particolare sostenevano la decenza del proprio abbigliamento e degli incontri in auto, non sulla strada - dall’altra l’esigenza di tutelare il decoro per il quale era stato deciso di prevedere quelle sanzioni. L’amministrazione comunale ha deciso di non partecipare al procedimento in tribunale, perché ci sarebbe stato il rischio di un esborso ancora più elevato se ci sarà l’annullamento delle multe. Ora spetterà al giudice di pace decidere se sia legittima l’applicazione del regolamento voluto dall’amministrazione sanfiorese per contrastare la prostituzione lungo le strade. Di fronte al giudice di pace si presenterà solo il legale che difende le lucciole.(di.b.)