Multato in Svizzera, ora rischia il carcere
Quando si è visto recapitare quella multa, con ogni probabilità, ci ha quasi riso sopra. Eccesso di velocità, una manciata di chilometri oltre il limite imposto dal Codice della Strada, per lo più presa oltre confine, in Svizzera.
Non sorriderà per niente però quando, a stretto giro, gli arriverà un atto giudiziario appena emesso dal tribunale di Treviso.
Sul tavolo del giudice per le indagini preliminari Angelo Mascolo è appena arrivata una richiesta di rogatoria internazionale per il trasgressore, che ora rischia una condanna ben più pesante rispetto alla semplice contravvenzione. In Svizzera infatti, se non si paga una multa non bussa alla porta Equitalia, ma il tribunale. Trascorsi i sessanta giorni di rito, l’illecito amministrativo diventa penale. Alla giustizia elvetica poco importa s e quel trentenne trevigiano forse nemmeno sapeva di aver superato il limite di velocità: correva a circa 130 chilometri orari, in un tratto dell’autostrada che da Chiasso va a Basilea in cui il limite è fermo a 120 chilometri all’ora. Lo ha immortalato un autovelox pochi mesi fa, a fine estate 2013. Da quel momento è scattato un iter burocratico che non ammette alcuna deroga. Non si trattava nemmeno di una cifra impossibile da pagare: 150 franchi svizzeri, pari a circa 120 euro. Lo sventurato automobilista forse non sapeva che l’Italia ha stretto accordi bilaterali con alcuni Paesi europei che rendono le infrazioni al Codice della Strada effettivamente sanzionabili.
Oltre ad Austria, Francia e Germania, c'è ovviamente la Svizzera: se si piglia una multa all’interno dei confini di questi Stati è auspicabile non fingere di chiudere gli occhi di fronte alla richiesta di pagamento, che arriva direttamente all’indirizzo di casa. Le forze dell’ordine di questi Paesi hanno infatti la possibilità di accedere direttamente alla banca dati italiana, recapitando così le multe a domicilio anche per violazioni molto lievi.
In Svizzera in particolare, il mancato pagamento della contravvenzione, nei casi più gravi si può persino tramutare in giorni da scontare in carcere, inflitti però solo se si rimette piede in quello Stato. Per il giovane ora si apre l’iter previsto dalla legge: dovrà essere interrogato e dovrà spiegare la sua posizione al giudice. Altamente probabile che il trentenne cadrà dalle nuvole, convinto che quella sanzione non fosse nemmeno corretta. (fa.p.)
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