Morto l'imprenditore Giuseppe Bevilacqua

 Vittorio Veneto piange il commendatore Bevilacqua. Vittoriese doc. Sua la nota Cantina di via Perucchina, avviata dal padre Mario negli anni Venti. Giuseppe la prese in mano nei Settanta con il nome di «Giuseppe Bevilacqua». Prima di dedicarsi al settore vinicolo fece il costruttore e l'amministratore agricolo. Si avvicinò alla politica ventenne. Bevilacqua, democristiano doc, è stato per 40 anni consigliere comunale. E due volte assessore: al bilancio e al turismo. Organizzò nel 1985 la visita di Papa Giovanni Paolo II a Vittorio Veneto. E nell'88 l'arrivo finale del giro d'Italia. Negli anni Novanta con la morte della «balena bianca» si ritirò dalla vita politica. Da allora si impegnò come presidente della sezione cittadina dei Trevisani nel Mondo. Per tanti anni fu anche vicepresidente del consorzio del Prosecco. In città tutti ricordano la festa della «Renga» a casa Bevilacqua il mercoledì delle Ceneri. «Veniva chiunque per fare festa - dice commosso il figlio Mario - la sua casa era aperta a tutti. Per queste porte è passato l'ultimo degli operai e il ministro. Si sedevano sulla stessa poltrona. Chi aveva bisogno di un consiglio veniva da mio padre». Di casa erano gli allora ministri Antonio Gava e Tina Anselmi. E Carlo Bernini, il doge della Dc veneta. I funerali si terranno lunedì alle 15.30 nella Cattedrale di Ceneda. Lascia la moglie Adriana, i figli Mario e Marco, il fratello Bruno, gli adorati nipoti Giovanni, Virginia e Tommaso.