Morì folgorato a 46 anni vertici aziendali assolti
MARENO. Quattro proscioglimenti e un’assoluzione: così si è conclusa ieri dinanzi al gup a San Vito al Tagliamento l’inchiesta per omicidio colposo, quasi 5 anni dopo l’infortunio avvenuto alla Vetri speciali spa di San Vito, in cui ha perso la vita, a 46 anni, l’elettricista di Mareno Mauro Mori, dipendente della Pradal srl.
Per il giudice il rischio da interferenza è stato in questo caso talmente atipico da risultare imprevedibile. È emerso infatti che Mori doveva sostituire due trasformatori su una linea preesistente all’interno di una cabina elettrica che serviva il forno fusorio nello stabilimento di Vetri speciali a San Vito. La cabina era stata sezionata, ovvero le era stata tolta la tensione, in modo che l’elettricista potesse lavorare in sicurezza.
Senonché il secondo punto di alimentazione covava un’insidia nascosta.
La massa di vetro fuso a 800 gradi di temperatura, contenuta nella vasca, ha generato una corrente indotta di ritorno che ha folgorato il dipendente della Pradal. Una situazione imprevista e imprevedibile per il committente (Vetri speciali spa), il datore di lavoro (Pradal srl) e anche per l’ingegnere che ha progettato oltretutto solo uno dei due punti di alimentazione del forno fusorio.
Sulla scorta di tali considerazioni, espresse dal collegio difensivo, il giudice ha assolto perché il fatto non sussiste Giorgio Mazzer, 71 anni, nato a Cimadolmo, amministratore delegato di Vetri speciali spa, che ha sede a Trento. Mazzer è l’unico che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Gli altri quattro imputati e la società (chiamata in causa per la responsabilità amministrativa) hanno invece optato per l’udienza preliminare.
Dopo un’ora e mezza di camera di consiglio il giudice è uscito con una sentenza di non luogo a procedere per tutti. Sono stati scagionati quindi anche Stefano Balzarin, 54 anni, direttore dello stabilimento sanvitese della Vetri speciali spa; Pietro Pradal, 83 anni, presidente del cda di Pradal srl e il figlio Sandro Pradal, ad della Pradal srl, residenti a Mareno e l’ingegnere lombardo Giuseppina Daniela Messina, dipendente della società che ha costruito e progettato parte dell’impianto elettrico.
La vedova, il figlio e i genitori di Mauro Mori non si sono costituiti parte civile: sono stati a suo tempo risarciti dalle rispettive compagnie assicurative di Vetri speciali spa e Pradal srl. —
I.P.
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