Montebelluna, super ticket da 220 euro per un’urgenza

Pronto soccorso salato per un’insegnante che denuncia il caso. Stasera assemblea del volontariato su costi e attese 
L'ospedale San Valentino di Montebelluna
L'ospedale San Valentino di Montebelluna

MONTEBELLUNA. Si era trattato di uno strappo alla schiena: l'insegnante di educazione fisica, nel fare un brusco movimento, era rimasta completamente bloccata. Andata in pronto soccorso, le avevano fatto lastre su lastre, analisi su analisi, alla fine, dopo essere rimasta dalle 9 alle 22 in pronto soccorso, non essendo risultato nulla di grave, le era arrivato il conto: 220 euro. È uno dei casi che sarà citato oggi alle 20.30 nel corso di un incontro all'auditorium parrocchiale, a cui parteciperà anche il primario del pronto soccorso Matteo Pistorello, per discutere di come rendere più efficace proprio il pronto soccorso.

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Perché tra ticket impazziti e attese sempre più lunghe ci sono tante cose da far funzionare meglio, anche se dei miglioramenti ci sono stati. È stato il gruppo di lavoro costituito all'interno del coordinamento del volontariato a volere questo incontro per lanciare una serie di proposte, dopo aver raccolto molte segnalazioni sui tempi lunghi e sui ticket elevati. Quello della insegnante non è infatti l'unico caso di ticket salatissimo. «Il fatto è che molti accessi sono impropri e i medici per cautelarsi fanno fare un po' tutti gli esami» dice Pasquale Cananzi, del coordinamento del volontariato «e così il conto da pagare diventa elevatissimo». Che gli accessi siano tanti lo dimostrano i dati riferiti al 2013: 28.002 gli accessi, di cui 714 con codice rosso, 7.193 con codice giallo, 8.772 con codice verde e ben 17.514 con codice bianco. Quindi il maggior numero è costituito da chi accede al pronto soccorso per patologie che potrebbero benissimo essere valutate dal medico di famiglia o dalla guardia medica, se di notte.

«Se partono gli ambulatori che riuniscono più medici, e sono aperti fino alle 20, un miglioramento ci potrà essere» prosegue Cananzi «ma già se spostassero la guardia medica accanto al pronto soccorso ci potrebbe essere un allentamento della pressione sul pronto soccorso, perché tanti casi potrebbero essere valutati dalla guardia medica. Invece è al villaggio protetto vicino alla casa di riposo e per entrare devi telefonare. Una nostra richiesta è proprio quella di mettere la guardia medica accanto al pronto soccorso. Già spostando il medico con automedica da Valdobbiadene, dove faceva 40 interventi all'anno, quindi meno di uno alla settimana, al pronto soccorso di Montebelluna, c'è stato un miglioramento, ne sono necessari altri per arrivare ad avere l'accesso entro 15 minuti con codice giallo, entro 60 minuti con codice verde ed entro 120 minuti con codice bianco».

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