Montebelluna, la toccante lettera d’addio della preside agli studenti: «Splendide creature, miei tesori, avrei voluto proteggervi dalle brutture del mondo»
Rosita De Bortoli lascia il “Veronese” e saluta i suoi ragazzi con parole bellissime e cariche d’amore: «I voti non siete voi. Scegliete sempre la via del cuore e non sbaglierete»

MONTEBELLUNA. «Gioivo dei vostri risultati e soffrivo con voi ogni qualvolta percepivo il dolore dei vostri vissuti. Avrei voluto proteggervi dalle brutture del Mondo. Ho nel cuore una scuola meravigliosa, perché senza di voi sarebbe solo una fra tante. Ma voi siete stati e siete magici». È solo uno dei passaggi, emozionanti, della lettera di commiato che Rosita De Bortoli, dirigente scolastico che lascia il liceo “Angela Veronese” di Montebelluna, ha scritto ai suoi ragazzi. Parole commoventi, piene di passione, che mostrano il lato migliore della scuola.

«Al mio Amato, al mio Liceo Angela Veronese, a Voi splendide creature. Ho nel cuore una scuola meravigliosa, una famiglia, una casa, lo scrigno dei miei tesori – scrive De Bortoli nella sua lettera, riportata sui canali social dell’istituto – Tesori che hanno volti, occhi luminosi e sorrisi carichi dei colori dell’arcobaleno. Ho nel cuore le speranze, le paure, le difficoltà, le vittorie e le piccole sconfitte. Ho racconti, sfoghi e risate che oggi spaccano e poi ricuciono il cuore di chi disse, quell’ultimo e festoso giorno di scuola: VI LOVO!».
«Adoravo osservarvi e godere dei vostri saluti, dei vostri sorrisi, dei nostri, a volte timidi, ma più spesso goliardici scambi. Gioivo dei vostri risultati e soffrivo con voi ogni qualvolta percepivo il dolore dei vostri vissuti. Avrei voluto proteggervi dalle brutture del Mondo. Ho nel cuore una scuola meravigliosa, perché senza di voi sarebbe solo una fra tante. Ma voi siete stati e siete magici».
«Voi non siete un numero che arriva fino a 10. Siate curiosi, nutritevi di sapere perché ricordatevi che l’Amore è Conoscenza, e la scuola deve educare al sentimento. Ebbene proprio le prove della vita mi vedono qui a salutarvi con queste parole, mentre le lacrime annebbiano la vista, e sospiri affannati seguono il battito del mio cuore che soffre. Siate bellezza!».

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