Montaner, brucia la chiesa della comunità ortodossa

SARMEDE. Il fuoco divora la chiesa ortodossa di Montaner. Distrutte le pitture murarie e la maggior parte delle 200 preziose icone in legno. Il furioso incendio è divampato ieri mattina verso le 9. In Borgo Gava è accorsa una task force di vigili del fuoco, religiosi, fedeli ortodossi e cattolici. È stata una corsa contro il tempo per salvare le opere d’arte e gli oggetti liturgici. Esclusa la pista dolosa, all’origine del rogo un corto circuito nel quadro elettrico per le campane, alla base del piccolo campanile metallico sul lato sinistro. La chiesa ora è inagibile. La comunità ortodossa, circa 200 persone, si stava preparando alle celebrazioni natalizie. Il vescovo cattolico monsignor Corrado Pizziolo ha subito messo a disposizione un salone parrocchiale o la chiesa di Val. Sono state le monache ortodosse a dare l’allarme ai vigili del fuoco pochi minuti dopo le 9. A Montaner sono arrivate una squadra da Vittorio Veneto, due da Conegliano, un’autobotte da Pordenone e un’autoscala da Treviso, oltre ai volontari da Gaiarine. In prima linea anche l’archimandrita Atenagora Fasiolo, che oltre a guidare la comunità è anche rettore del monastero dove vivono l’igumena madre Sebastiana con quattro monache. Ai soccorritori si è aggiunto il sindaco Eddi Canzian che è rimasto fino alla fine delle operazioni di spegnimento
Uniti dal dramma, fedeli ortodossi e cattolici si sono presto raggruppati attorno alla chiesa per mettere in salvo gli arredi e le opere artistiche. È così iniziata una corsa contro il tempo per strappare al fuoco e al fumo quadri, icone, baldacchini, statue, colonne lignee, preziose tovaglie, oggetti liturgici. Salvato un prezioso epitaffio donato alla comunità da un sacerdote cattolico. La solidarietà di fronte al dramma ha fatto dimenticare lo scisma che aveva diviso la comunità di Montaner nel 1967 quando vescovo era Albino Luciani. A portare la sua solidarietà anche il parroco don Raffaele Baccega, che ha immediatamente informato il vescovo di Vittorio Veneto. Il rogo è stato domato intorno alle 13.30. Gravissimi i danni, sicuramente dell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Irrimediabilmente perdute le pitture murali bizantine, comprese quella della Madonna e di Santa Barbara. Bruciati anche dipinti su legno, in parte di origine greca. Perdute quasi tutte le icone, molte delle quali realizzate dalla comunità monastica, oltre ad altri arredi e oggetti liturgici. Il fuoco ha distrutto anche un magazzino adiacente. La struttura è stata seriamente lesionata: la chiesa di Santa Barbara dovrà essere ricostruita.
GUARDA LA FOTOGALLERY
E COMMENTA
TRIBUNATREVISO.IT
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso