Mom, bilancio e nuovo Cda. Colladon si ricandida alla presidenza

Assemblea cruciale martedì 7 maggio dopo l’ingresso del privato. Altri cinque curriculum nelle mani dei delegati. La partita in casa Lega
Federico De Wolanski
I passeggeri mentre salgono sul bus
I passeggeri mentre salgono sul bus

Conti e volti. Martedì si detta la linea dell’azienda di trasporto di Marca, Mom. Una linea finanziaria, operativa, ma anche politica.

L’assemblea è convocata per le 10.30 del mattino con un ordine del giorno di peso: l’approvazione del bilancio consuntivo 2023, quello degli aumenti tariffari; l’approvazione del bilancio di sostenibilità; la designazione del nuovo Cda. E chi pensava che l’attuale presidente Giacomo Colladon avesse intenzione di cedere il passo si sbagliava: la sua candidatura è lì, sul tavolo, in lettera formale. Ma non è la sola. Due notizie in una.

I conti

Il bilancio si è chiuso in utile. «Alcune centinaia di migliaia di euro» dicono i beninformati. La cifra però è ancora “top secret” ma nasconde, si sa, «accantonamenti importanti». Con l’aumento del prezzo del biglietto scattato nel luglio dell’anno scorso (+33%), l’azienda è quindi riuscita a parare il pesante incrocio tra calo degli introiti e aumento dei costi tenendo la barra dei conti.

Ma non è stata una scelta indolore, e forse neppure risolutiva. Si sono appesantiti i rapporti con l’utenza, e si sono svelate alcune frizioni politiche che avevano portato qualcuno (leggi il sindaco del capoluogo) a promettere «la possibilità di revisioni future dei costi». Attuate solo in parte. L’equilibrio c’è stato, comunque. Segnando un punto a favore della dirigenza che non a caso intende restare in sella.

I volti

Colladon non molla. Sogna la riconferma. Nel curriculum il lavoro fatto per la nascita di Mom, gli anni di avvio della maxi azienda, la gestione del Covid e delle successive pesanti ripercussioni economiche collegatesi poi al caro prezzi ed energia.

Al suo fianco oggi in Cda Cristina De Benetti e Stefano Rossi, portavoce di quel socio privato entrato l’anno scorso e ora pienamente cosciente della situazione. Tanto, forse, da voler dire la sua. Di certo chi potrebbe volerla dire è quella parte di politica che guardando a Colladon suggerisce «un cambio di rotta».

Il dibattito, in Lega, è apertissimo ma non pubblico. Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso (socio di maggioranza) lo vuole stoppare: «Una società pubblica che fa un servizio come Mom e ha i conti a posto è una società ben amministrata». Una benedizione al bis. Ma nell’ufficio del Sant’Artemio, allo scadere delle candidatura per il Cda (e quindi per la presidenza), col curriculum inviato da Colladon ne sono arrivati altri cinque.

Calcolando che uno dei tre posti in Cda è riservato al socio privato risulta difficile pensare che fossero cinque autocandidature per il solo posto di consigliere. E le telefonate “politiche”, in queste ore, si moltiplicano.

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