Mogliano, insegnante a tempo indeterminato chiede da più di un anno all’Inps di sospenderle l’assegno di disoccupazione
Mogliano, la donna si è rivolta all’Adico perché l’ente previdenziale continua ad accreditarle la Naspi sul conto corrente nonostante abbia chiarito che non è dovuta

MOGLIANO. Chiede all’Inps di sospenderle l’assegno di disoccupazione, ma è inutile. Nell’Italia dei furbetti, dei finti invalidi, degli evasori totali, dei ladri del reddito di cittadinanza, una storia di “insolita” onestà può trasformarsi in un fatto straordinario.
E così si può definire il comportamento di Vania Sartorel, insegnante 45enne residente a Mogliano, che da circa un anno chiede all’Inps di sospenderle la Naspi (l’assegno di disoccupazione) perché non dovuto dato che lei da settembre 2020 è stata riassunta, come sempre, ma questa volta addirittura con un contratto a tempo indeterminato.
La vicenda, però, finirebbe qui se l’Ente previdenziale avesse accolto la sua richiesta, sospendendole il pagamento. E Invece? Nulla da fare, la Naspi continua ad essere accreditata nel conto corrente dell’insegnante tanto che la donna si è ritrovata a pagare nella dichiarazione dei redditi 1.400 euro di tasse relativi proprio all’assegno di disoccupazione.
Ora, dunque, è sceso in campo l’ufficio legale dell’Adico, a seguire una storia che sembra pubblicata nel libro dei paradossi. «Abbiamo già scritto all’Inps» sottolinea Carlo Garofolini, presidente dell’associazione. E non ci succede spesso di invocare la sospensione di un beneficio perché non dovuto. Ci auguriamo che l’Inps dia seguito alla nostra diffida o che indichi alla nostra socia dov’è l’inghippo. La richiesta che facciamo, d’altra parte, è semplice e per nulla penalizzante per l’Ente previdenziale: sospensione della Naspi e restituzione da parte della socia di quanto indebitamente ricevuto, con la decurtazione ovviamente dell’importo pagato per le tasse».
Infine: «Non è solo un racconto di onestà ma anche di inefficienze. Non capiamo come mai l’Ente insista nel proprio errore visto che è stato segnalato dalla diretta beneficiaria. Adesso il pericolo è che si intimi all’insegnante la restituzione immediata di quanto indebitamente pagato magari anche con toni perentori e accusatori. In ogni caso la nostra socia è più che intenzionata a restituire tutto, ed è per questo che si è affidata a noi. Naturalmente, però, devono essere decurtati i soldi delle tasse e deve essere sospeso il pagamento della disoccupazione».
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