Mogliano e Mestre contro il ponte killer

MOGLIANO. Terraglio killer, pedoni e ciclisti a rischio: monta la protesta dopo i continui incidenti sul ponte sul fiume Dese a Marocco. Mestre e Mogliano si uniscono per chiedere la messa in sicurezza del ponte sul fiume Dese. L'associazione di quartiere di Marocco e l'associazione “Terraglio e Dintorni” hanno deciso di prendere posizione assieme e di richiamare l'attenzione di questo annoso problema. Chiedono la definitiva messa in sicurezza del ponte sul fiume Dese: «Più volte è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione della viabilità del Terraglio, in particolare della criticità del tratto coincidente con il ponte che segna il confine tra la provincia di Treviso e quella di Venezia» spiega Maria Paola Ossola presidente della frazione di Marocco «quel tratto è stato più volte teatro di gravi incidenti a danno di pedoni e ciclisti, anche con esiti mortali. La situazione da una ventina di giorni è ulteriormente peggiorata a seguito della chiusura del passaggio pedonale protetto sul ponte avvenuta in concomitanza della recente potatura dei platani collocati a bordo strada. Tale chiusura obbliga i pedoni, come del resto indicato dall’apposita segnaletica, a transitare sulla carreggiata percorsa anche da molti mezzi pesanti». Inoltre proprio il tratto davanti all'ex Postiglione è tristemente noto per il considerevole restringimento del tratto stradale. Non a caso tra le opere complementari al passante programmate dal Comune di Mogliano negli anni scorsi era previsto un bypass all'altezza del ponte sul Dese. «I grossi rischi a cui vengono esposti i cittadini, costretti ad attraversare, senza alcuna protezione, una vera e propria strozzatura stradale non sono più sopportabili» ribadisce Ossola «faccio notare anche che, trattandosi di un’area di confine anche per le tratte Actv, il passaggio è molto utilizzato, nei due sensi, in particolare da studenti e lavoratori per oggettivi motivi economici legati al minor costo del biglietto dell’autobus. È assolutamente urgente l’intervento di sistemazione e ripristino del passaggio da parte degli organismi competenti. Per non parlare poi del complessivo recupero dello storico ponte e delle sue balaustre oggi semidistrutte». Le due associazioni si scontrano con il muro di gomma della burocrazia e di un’ìnfinità di enti competenti sul viadotto.
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