Mobile, alla Pianca in 25 vanno a casa

GAIARINE. Ridotto, su base volontaria, il personale alla Pianca Spa.
Venticinque dipendenti sono stati convinti a lasciare l'azienda, con un “incentivo” di 10 mila euro lordi, e la messa in mobilità. La nota azienda del legno, che ha la sede principale a Gaiarine e un altro stabilimento a Roverbasso di Codognè, ha deciso una riduzione della forza lavoro, che ora conta circa 240 unità. Negli anni scorsi era arrivata ad avere 300 dipendenti. Ma la crisi nel settore del legno e dell'arredamento, che ha fatto saltare diverse ditte nel distretto tra Veneto e Friuli, si fa sentire e la ripresa non sembra arrivare.
La maggior parte degli esuberi ha interessato lo stabilimento di Roverbasso. Si tratta di operai, ma c'è anche un'impiegata. L'accordo è stato raggiunto nelle scorse settimane con la mediazione delle organizzazioni sindacali, che però hanno preferito non divulgare i termini dell'intesa.
Dopo due anni di cassa integrazione ordinaria, a marzo scadrà invece la cassa integrazione straordinaria. Parti sociali e azienda dovranno sedersi di nuovo attorno ad un tavolo per valutare il futuro. Nel frattempo sono iniziati i licenziamenti su base volontaria. «Per tre volte sono stato convocato dalla direzione», racconta un ex operaio, «per convincermi a firmare la risoluzione». Nessuno è stato obbligato a firmare, ma su alcuni c'è stato un “pressing” per convincerli ad accettare la buonauscita di 7 mila euro netti. La scelta è ricaduta sulle persone più avanti con l'età o su coppie di coniugi. Ma ha lasciato anche qualche giovane, in cerca di qualche nuova occupazione, magari in altri settori. Piuttosto di un eventuale rischio di rimanere a casa senza ammortizzatori, gli interessati hanno preferito una piccola buonuscita e la mobilità.
La Pianca è una delle maggiori realtà del distretto del mobile, con un fatturato medio negli anni scorsi che arrivava ai 50 milioni di euro. Famosi designer hanno collaborato e collaborano con la ditta, per disegnare i prodotti poi realizzati a Gaiarine e a Roverbasso. Una ventina d'anni fa era stato addirittura progettato l'ampliamento dello stabilimento di Roverbasso, di fronte all'attuale, con la realizzazione inoltre di un'area artigianale. Dopo battaglie, anche legali, nel 2008 era stato approvato il piano di lottizzazione Pianca, a Codognè. Come beneficio pubblico è stata costruita una pista ciclopedonale e nel 2013 era stata inaugurata la via intitolata a Enrico Pianca, lo storico fondatore dell'azienda.
Una piccola realtà artigianale nel dopoguerra targato Marca trevigiana, che già negli anni 60 contava 160 operai. Poi dagli anni 80 l'attività è proseguita con il figlio Aldo, attuale amministratore, diventando un’azienda conosciuta a livello internazionale per la qualità dei suoi prodotti.
Ma oggi le condizioni del mercato sono mutate e l'ampliamento del mobilificio, che prevedeva un nuovo capannone su un'area di 70 mila metri quadri e la realizzazione di un tunnel sotto la strada provinciale 44, rimane almeno per il momento nel cassetto.
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