«Mini-casinò in stazione? Mai»

Gentilini boccia il piano: diventerebbe covo di balordi
La stazione ferroviaria di Treviso dove è previsto il mini casinò bocciato da Gentilini
La stazione ferroviaria di Treviso dove è previsto il mini casinò bocciato da Gentilini
 «Dovranno passare sul mio corpo». Il vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini non ne vuol sapere di sale gioco in stazione e tantomeno di mini-casinò come quello progettato da Par Tre in accordo con Centostazioni. Il piano era già pronto, oltre 12 videopoker e slot-machine negli spazi una volta occupati dalla libreria Mondadori, ma Comune e Questura hanno stoppato tutto in corso d'approvazione della pratica facendo scattare il ricorso al Tar della società promotrice.  «In stazione non voglio saperne di videopoker, slot e quant'altro - spiega il vicesindaco - e quando ho avuto davanti il progetto l'ho detto subito. In stazione mai». La ragione è tutta di ordine pubblico: «Ho impiegato anni per ripulire quella zona - dice - per renderla un posto accettabile. Non accetto che vi si stabiliscano attività commerciali che possono farla tornare un covo di persone poco raccomandabili. E questo ho detto a prefetto e Questore».  La conferenza dei servizi che ha valutato il progetto della Par Tre e di Centostazioni (nato dal programma di sviluppo e investimenti varato nel 2009 da Trenitalia e Lottomatica) si è svolta circa un mese fa, quando la pratica era pronta per il timbro che avrebbe spalancato le porte del mini-casinò. Ed è lì che sono venuti a galla tutti i problemi, quelli (minori) relativi alla pratica, e quelli più sostanziali legati a ordine pubblico e viabilità, visto che la zona è anche punto nevralgico per bus e corriere dirette agli istituti scolastici. Sul tema sono intervenuti anche la Polfer e i vigili urbani che hanno recentemente approvato un piano per mettere sotto controllo elettronico l'area. «E' un punto problematico» hanno convenuto in sede di conferenza. (f.d.w.)

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