Minaccia l’inquilino: agente denunciato

CASTELFRANCO. Denunciato all’Agenzia delle Entrate perchè di faceva pagare l’affitto di casa in nero, ha preso un bossolo di pistola e l’ha spedito all’inquilino delatore. È l’ennesimo episodio di una serie di minacce «in puro stile mafioso», secondo i carabinieri, finite con la denuncia a piede libero per D.T., noto agente immobiliare di Castelfranco che in casa, oltre alla pistola, nascondeva un potentissimo fucile a pompa mai dichiarato. Tutto è iniziato un anno fa, quando l’agente, 43enne, affitta una delle sue case di proprietà a un operaio di 29 anni. I due sottoscrivono gli atti e l’inquilino inizia regolarmente a pagare l’affitto – 500 euro – al titolare. Passa qualche mese e l’operaio, insospettito da alcune pratiche che non tornano e in vista della dichiarazione dei redditi, davanti agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate appura che l’agente non ha mai registrato il contratto e che l’affitto – di fatto – viene pagato e incassato in nero.
Sul posto s’infuria e decide di far scattare non soltanto la segnalazione, ma anche quanto previsto dalla normativa per l’emersione dei contratti d’affitto in nero, che permette all’inquilino che denuncia di vedersi assicurare il contratto d’affitto per otto anni, ma sulla base delle rendita catastale dell’immobile. Risultato? L’agente immobiliare si ritrova nella lista nera dell’agenzia e con un incasso mensile che da 500 euro cala a 120. Di qui le liti, le telefonate, i messaggi offensivi al cellulare. L’agente immobiliare inizia quella che i carabinieri ricostruiscono come una «continua azione di ingiuria e minaccia» che arriva anche a sfuriate pubbliche.
L’operaio, conscio di essere nel giusto, si scalda, ma non lascia l’appartamento e l’agente decide di passare alle maniere forti. Ad aprile il 29enne ritrova un bossolo esploso nella casetta della posta.
È una minaccia chiara, che lo spaventa e lo spinge ad andare direttamente dai carabinieri di Castefranco che registrano tutto quanto avvenuto nei mesi precedenti per capire chi possa aver inviato all’operaio una simile minaccia.
Partono le indagini. Ai carabinieri di Castelfranco si aggiugono gli specialisti del Ris di Parma a cui viene mandato il bossolo. I tecnici scoprono così che è stato sparato da una pistola in tutto e per tutto simile da quella dichiarata dall’agente immobiliare che negli anni passati ha ottenuto il porto d’armi.
Ai militari tanto basta. Scatta il blitz a casa dell’agente dove i carabinieri trovano la pistola, i bossoli ma anche un fucile a pompa calibro 12. Contro l’agente, oltre alla rivalsa delle Entrate, scatta la denuncia per minacce, detenzione illegale di arma da fuoco e la revoca immediata di porto d’armi.
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