Militare si uccide con un colpo di pistola

Caporal maggiore della De Dominicis si spara in casa, in via Nascimben. Lascia la moglie e due bambini piccoli
Di Marco Filippi
FILIPPI AG.FOTOFILM TREVISO SUICIDIO CONDOMINIO OLIMPIA IN VIA NASCIMBEN, 22/B
FILIPPI AG.FOTOFILM TREVISO SUICIDIO CONDOMINIO OLIMPIA IN VIA NASCIMBEN, 22/B

Si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia. Un caporal maggiore dell’esercito sui trent’anni, in servizio alla caserma De Dominicis, si è suicidato, nel primo pomeriggio di ieri, nella sua abitazione di via Nascimben a Treviso. A fare la drammatica scoperta è stata la moglie del militare che, rientrata in casa, ha scoperto il corpo esanime del marito nel bagno. Purtroppo, però, non c’era più nulla da fare. Inutile l’intervento dei soccorritori del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del militare, padre di due bimbi, originario della provincia di Foggia, da sei anni a Treviso.

Del caso si sta occupando la polizia per la quale quello del caporal maggiore rimane un gesto inspiegabile. L’uomo non aveva problemi economici o familiari. Non era depresso e non ha lasciato biglietti in cui spiegare il motivo del gesto estremo.

La tragedia è stata scoperta poco prima delle 13 dalla moglie del caporal maggiore. La donna era di ritorno dalle scuole dei figlie e da una mattinata di commissioni. Quando ha aperto la porta d’ingresso dell’appartamento dove viveva con il marito, in un condominio di via Nascimben, ha subito capito che c’era qualcosa di strano. C’era infatti, un forte odore di polvere da sparo. La donna ha passato in rassegna le varie stanze fino ad aprire la porta del bagno. È lì che ha trovato il corpo del marito. L’uomo presentava una ferita alla tempia. Accanto al corpo c’era la pistola, una semiautomatica calibro 9, che il caporal maggiore deteneva regolarmente a casa. Inutile l’allarme lanciato al 118.

I sanitari non hanno potuto fare altro che constatare la morte del militare.

Sul posto è arrivata la polizia che si occupa dell’indagine. In casa non sono stati trovati biglietti o lettere ai quali il caporal maggiore avesse affidato uno sfogo che motivasse un gesto, in apparenza, senza spiegazioni.

Nessun problema economico, nessun dissidio familiare, nessuna grana lavorativa. Neanche, in apparenza, problemi legati alla depressione.

Il militare, originario del Foggiano, s’era trasferito a Treviso nel maggio 2010. Dal 2014 prestava servizio come magazziniere alla caserma “De Dominicis” per il 184° Reggimento sostegno telecomunicazioni Cansiglio.

«Era un militare ben insertito - spiega il colonnello Giancarlo Marolda, comandante della caserma “De Dominicis” - ed aveva ottimi rapporti con tutti. Proveniva dal 5° Reggimento Artiglieria Superga di Portogruaro. Un fulmine a ciel sereno».

Il caporal maggiore della “De Dominicis” si era preso, proprio ieri, un giorno di licenza. La pistola, usata per farla finita e detenuta con un permesso per il tiro a volo, l’aveva acquistata di recente.

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