Militare di carriera e papà con la passione per bici e moto

COL SAN MARTINO. Massimo Flora, investito e ucciso ieri alle 17 mentre pedalava su via Castelletto a Col San Martino da una Clio guidata da un cittadino marocchino residente a Farra, era militare di carriera. Lavorava al Cimic, CIvil MIlitary Cooperation, un reparto multinazionale della Nato a guida italiana, in grado di ricercare, addestrare e proiettare unità di specialisti nel soccorso e nella ricostruzione di aree sconvolte da conflitti, con sede a Motta. Il maresciallo Flora era originario proprio di Motta, ma dopo il matrimonio con Patrizia Fabris, insegnante elementare a Miane, si era trasferito in via del Cimitero a Follina, paese d'origine della moglie. Era papà di due giovani ragazzi, Maria Virginia di 15 anni e Gualtiero di 10 anni. Nel tempo libero oltre a dedicarsi alla sua famiglia, amava coltivare la sua grande passione sportiva per le due ruote, bici e anche moto. Appena poteva si metteva in sella alla sua bici da strada e pedalava per chilometri sulle strade delle colline trevigiane tra sport e svago, da solo e con gli amici. Ieri era solo quando ha deciso di affrontare la sua pedalata pomeridiana, e da solo è stato travolto dalla morte mentre percorreva la sua strada. Il suo corpo sul ciglio coperto dal telo verde è stata l'ultima immagine straziante per la moglie Patrizia, accompagnata sul luogo dell'incidente subito dopo. La disperazione sul volto della donna che a stento si reggeva in piedi sorretta dai parenti stretti attorno a lei nella disperazione di quel tragico momento. «Non lasciatelo qua da solo», è stata l'ultima cosa che è riuscita a dire prima di essere trasportata via dal luogo della tragedia, rivolta agli amici accorsi. Patrizia non voleva che suo marito Massimo, uscito di casa per una biciclettata e mai più tornato, fosse solo un corpo senza vita abbandonato a bordo strada sotto un telo che ne nascondeva il corpo straziato dal violento impatto. Il maresciallo dell'esercito, tragicamente scomparso nel pomeriggio di ieri, era un grande appassionato di collezionismo di auto d'epoca e bici storiche. Sconvolti i parenti e gli amici che ieri hanno vegliato il suo corpo fino all'arrivo delle pompe funebri. (sil.c.)
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