Michele, l’eroe della Costa «Così ho vinto l’incubo»

Un anno fa il naufragio della Concordia al Giglio, l’animatore vittoriese che salvò i bambini è in viaggio intorno al mondo con la “Costa Deliziosa”
La nave Costa Concordia naufragata ieri davanti al porto dell'Isola del Giglio oggi 15 gennaio 2012 .ANSA/MAURIZIO DEGL 'INNOCENTI
La nave Costa Concordia naufragata ieri davanti al porto dell'Isola del Giglio oggi 15 gennaio 2012 .ANSA/MAURIZIO DEGL 'INNOCENTI

VITTORIO VENETO. «Stai tranquillo, non avere paura. Hai sempre fatto il tuo dovere. E hai dimostrato di saperlo fare bene». Così, con tanta tenerezza, mamma Mirella e papà Massimo hanno abbracciato, domenica scorsa, a Savona, il figlio Michele mentre stava per salpare per 100 giorni di mare, intorno al mondo, con la Costa Deliziosa, 4 mila imbarcati. Michele, animatore di bambini e ragazzi, ha salutato dal ponte n.10, i genitori hanno risposto dalla banchina portuale, con la commozione trattenuta a stento. L’altro ieri Michele si è rimesso in contatto con la famiglia, in particolare col fratello Federico. «Da domani avrò 5 giorni di navigazione attraverso l’Atlantico» ha scritto. Un moto di vanto, o di auto incoraggiamento? «Più probabilmente di preoccupazione» rispondono i genitori. Dal 13 gennaio dell’anno scorso, al Giglio, Michele Ghiani, 23 anni, animatore dei bambini e dei ragazzi nelle navi della Costa, ha sempre tenuto il più rigoroso riserbo sul dramma che ha vissuto sulla Concordia; ne ha parlato soltanto nei primi giorni, al rientro a Vittorio Veneto, perché reduce dal salvataggio di una ventina di bambini a lui affidati, poi il silenzio. Come se volesse rimuovere quello che gli è capitato. «La vita continua» ripete a chi gli chiede che cosa gli è rimasto dentro. Le prime notti, a casa, non riusciva a prendere sonno, nonostante venisse davvero coccolato in famiglia. Già 3 mesi dopo, però, Michele era già di nuovo imbarcato, per una nuova crociera. «Proprio così», spiegò agli amici, «riesco a superare il trauma». In aprile è partito, sempre da Savona, per i fiordi nordici. Poi a casa, circa due mesi. E il 7 novembre di nuovo sulla “Deliziosa”, per attraversare il mediterraneo. E nella mente sempre quei bambini messi in sicurezza sulla Concordia, al Giglio, mentre tutto intorno era panico. Sangue davvero freddo, quello del ragazzo: con i colleghi non ha dato da vedere nessun segno di nervosismo, ha continuato a rasserenare quanti aveva con se e ad organizzare, con tranquillità, il problematico sbarco. «Ho fatto soltanto il mio dovere», continua a ripetere oggi Michele. «E, in ogni caso», ammette con umiltà, «non sono un eroe, perché mi sono comportato in quel modo perché ce l’hanno insegnato». Il carattere del ragazzo ha convinto Costa Crocerea trattenerlo. E presto Michele sarà anche promosso. A Vittorio Veneto Ghiani ha ricevuto uno speciale riconoscimento del Comune; è stato invitato, con la famiglia, in Consiglio dove è stato pubblicamente ringraziato. La sezione Marinai d’Italia gli ha concesso la tessera d’onore. Francesco Dal Mas

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