MeVe, conti in profondo rosso «Costa 300 mila euro l’anno»

Alternativa Giusta: il sindaco chieda i soldi alla Regione, non ai montebellunesi Introiti fermi a soli 38 mila euro. Favero: la cultura non si giudica dagli “schei”
Poloni Montebelluna presentazione alla stampa del nuovo museo MEVE Memoriale Veneto della Grande Guerra
Poloni Montebelluna presentazione alla stampa del nuovo museo MEVE Memoriale Veneto della Grande Guerra



Non è oro tutto quello che luccica. E se da un lato Alternativa Giusta riconosce che l’operazione Memoriale veneto della Grande guerra ha avuto il merito di far restaurare Villa Pisani e col Meve è stata fatta un’operazione interessante culturalmente e ben realizzata museologicamente, dall’altro pone l’accento sui conti salati e sui costi di gestione: 300 mila euro all’anno. Tanto che suggerisce al sindaco Marzio Favero di concentrare a Villa Pisani i musei e di farne finanziare la gestione dalla Regione.

L’attacco

«Il Meve sarà a carico della comunità montebellunese ogni anno, per molti anni, per più di 300 mila euro all’anno. È doveroso interrogarsi su tale spesa, visto quanto è ingente e visto che per gli anni a venire sarà un fardello che la città ed i cittadini dovranno sobbarcarsi – scrive Alternativa Giusta – 300 mila euro all’anno sono tanti soldi per i montebellunesi, che hanno l’addizionale Irpef ai massimi da anni, i lampioni spenti di notte, le strade con le buche, e a cui viene ripetuto in continuazione che non ci sono soldi. Forse il sindaco confida in un contributo regionale a sostegno del Meve (per farne un vero Memoriale veneto, e non solo montebellunese). Siamo sicuri che, come è stato convincente per Montebelluna e il suo territorio, lo saprà essere anche presso il centro decisionale veneto. Per il momento, però, il Meve è tutto a carico delle casse comunale montebellunesi».

I costi

Una conclusione a cui Alternativa Giusta arriva dopo aver passato al setaccio costi e incassi. Tra restauro della villa e allestimento del Meve il costo è stato di quasi sei milioni (5.923.833,64 euro). Ma il discorso su cui pone l’accento Alternativa Giusta è piuttosto sui costi di gestione: «In un anno sono stati spesi 27.424 euro per elettricità, 16.585 per riscaldamento, 9.417 per manutenzione verde, 13.757 per pulizie, 1.604 per rifiuti, 1.110 per acqua e 330 per telefono – puntualizza Alternativa Giusta – poi 59.851,40 euro sono stati dati alla società che si è aggiudicata l’appalto per il servizio aperture e guide museali. Il resto delle spese sostenute sono andate in iniziative di promozione della struttura o completamento dell’offerta museale per un totale pari a 266.419 euro dichiarati dal sindaco». Il gruppo poi parla anche di costi occulti, ossia le ore di lavoro dedicate al Meve dal personale comunale e quelle dello spostamento delle associazioni.

Gli incassi

C’è poi la voce incassi. «Nel corso dell’anno di apertura a visitare il museo sono state 11.470 persone, ma di queste quasi 6.500, cioè più della metà, sono entrate gratuitamente – fa sapere Alternativa Giusta – Molti anche gli ingressi ridotti nelle varie forme: 1.396 per scolaresche, 1.985 perché abbinati a manifestazioni serali e altri che hanno beneficiato delle varie scontistiche. Alla fine emerge che i visitatori che hanno pagato il biglietto intero sono stati solo 890. Aggiungiamo i 24 biglietti interi combinati con il museo civico e arriviamo a 914 ingressi interi che tradotti in denaro fanno 6.230 euro. Un dato davvero desolante. Combinati con le attività didattiche, il merchandising, l’affitto degli spazi eccetera, le entrate totali del Meve sono state in quest’anno 38.388,20 euro, cioè circa la metà dei soli costi delle utenze».

La replica

Lapidaria la replica del sindaco Marzio Favero: «Questi giudicano la cultura solo dai schei. Tipico di chi non la ama». —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso