Messaggi hard all’ex alunna, radiato il professore

CASTELFRANCO. Patteggia 10 mesi di reclusione per i messaggi spinti all’ex alunna, ora 16enne, ma il giudice, come pena accessoria, gli rifila l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado. Mano pesante su un insegnante di storia e geografia di una scuola media di Castelfranco, protagonista di un caso giudiziario molto delicato.
Messaggi pesanti
L’uomo, invaghitosi di una sua ex alunna, di cui aveva conservato il numero telefonico, aveva iniziato, nella primavera dell’anno scorso, a inviarle alcuni messaggi dal contenuto inequivocabilmente legato alla sfera sessuale. Messaggi pesanti che la giovane, un giorno di maggio 2019, molto scossa, decise di mostrarli al padre. Da lì si innescò l’indagine dei carabinieri della compagnia di Castelfranco che hanno portato la procura prima a mettere sotto inchiesta e a poi a chiedere il rinvio a giudizio di un noto e stimato insegnante di 61 anni che ieri ha patteggiato la pena di dieci mesi (sospesa), anche se ora non potrà più insegnare. Il giudice gli ha infatti inflitto la pena dell’interdizione perpetua dall’insegnamento.
Le confidenze al padre
Il fatto risale al mese di maggio del 2019 quando una ragazzina, ora 16enne, studentessa delle superiori, durante una conversazione a casa con il padre, gli racconta di aver ricevuto un messaggio con il quale la invitava a passare per la scuola a salutarlo. Il padre, che sapeva che in passato l’insegnante per motivi di lavoro, aveva il numero della figlia, non ci vede niente di male: la ragazza è serena e il messaggio in apparenza non sembra malizioso. Ma due settimane più tardi, il 19 maggio la ragazza, molto turbata gli mostra i messaggi che ha ricevuto la sera precedente.
«Vorrei accarezzarti»
Il contenuto dei messaggi è davvero pesante: «Ti vorrei accarezzare... baciarti il seno ... sei bellissima... hai un bel corpo ... anche sull’ultima foto del profilo», sono soltanto alcuni dei messaggi (tralasciamo quelli più spinti, ndr). A quel punto il padre non ci pensa un attimo ad andare con la figlia alla stazione dei carabinieri di Castelfranco per denunciare il professore delle medie per adescamento di minorenne.
La denuncia e il processo
I carabinieri perquisiscono la casa dell’insegnante, su ordine della procura, e sequestrano computer, telefonino, chiavette Usb e qualsiasi altro apparato elettronico. Il sospetto è che l’insegnante possa avere archiviato anche immagini o video a sfondo pedopornografico. In realtà, nel corso delle analisi dei computer e del telefonino in suo uso non è emerso nulla di anomalo. A costare carissimi sono stati quei messaggi spinti che lui inviava alla ragazza e poi provvedeva a cancellare immediatamente. Ma non sapeva che la giovane (la cui famiglia è stata seguita nel procedimento penale dall’avvocato Diego Melioli) aveva subito effettuato degli screenshot dei suoi messaggi. —
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