Maxigrana fiscale per Mihajlovic
Il mister della Fiorentina condannato a versare 154 mila euro. Nel mirino del Fisco è finito l'acquisto di una villa di 20 stanze all'Olgiata (Roma) fatto dai coniugi Mihajlovic nel 2009 per la somma di 2 milioni e 150 mila euro. Secondo fonti investigative, sarebbe stato taciuto che la dimora era di lusso allo scopo di avere le tariffe agevolate prima casa

TREVISO. Gli 007 del fisco entrano a gamba tesa su Sinisa Mihajlovic, allenatore della Fiorentina. La commissione tributaria di Treviso l'ha condannato a pagare 154.402 euro, in relazione all'acquisto di una villa a Roma, pagata oltre due milioni di euro dall'ex difensore di Lazio e Inter e dalla moglie Arianna Rapaccioni, volto noto grazie alle sue apparizioni alla trasmissione «Quelli che il calcio».
La vicenda si riferisce all'acquisto di una casa di 2.200 metri quadri e 20 vani con piscina all'Olgiata, comprata da Sinisa Mihajlovic e dalla moglie, Arianna Rapaccioni, il 20 marzo 2009 per il prezzo di 2.150.000 euro. L'atto era stato firmato davanti a un notaio di Treviso, Maurizio Bianconi.
Nei mesi scorsi il Fisco (uffici di Roma e Treviso) ha contestato ai coniugi Mihajlovic di non aver dichiarato che l'immobile era di lusso, risparmiando così 154 mila euro sulle tasse e usufruendo delle tariffe agevolate prima casa. Nei giorni scorsi Equitalia ha emesso la cartella di ingiunzione di pagamento.
Contro la cartella Equitalia la moglie di Mihajlovic ha presentato ricorso. "Ci appelleremo alla Commissione regionale per manifesti vizi della cartella - dichiara il dottor Nicola Canal, commercialista trevigiano della coppia - che era stata recapitata a Roma mentre è risaputo che Mihajlovic vive e lavora a Firenze. Il fatto di non aver potuto vedere per tempo la cartella ha consentito l'iscrizione a ruolo della cifra".
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