Maxi-rissa al Supersonic: interrogati 40 giovani

SAN BIAGIO. Sfilano i testimoni della maxi-rissa alla discoteca Supersonic di San Biagio, avvenuta nella notte tra sabato e domenica. Sono una quarantina i giovani che i carabinieri devono sentire per cercare di capire cos’abbia originato la maxi scazzottata e soprattutto le responsabilità dei protagonisti della rissa. Per il momento sono stati identificati e denunciati cinque giovani che hanno partecipato alla zuffa. Nel frattempo i militari dell’Arma, coordinati dal capitano Stefano Mazzanti, hanno inviato in questura la segnalazione della rissa, in base all’articolo 100 del Tulps (Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza). Ora starà al questore decidere eventuali provvedimenti che potrebbero comportare anche la sospensione della licenza con la chiusura temporanea del locale frequentato dai giovani. Il fatto risale a due notti fa quando poco dopo le 2.40 di un gruppo di giovani mestrini, provenienti da Favaro Veneto e da Campalto, entra nel locale di San Biagio. Dopo nemmeno un quarto d’ora si scatena l’inferno. Tutto ha inizia quando uno dei giovani, mentre balla, ha un’emorragia al naso. Il ragazzo viene portato in infermeria dal personale della discoteca. All’improvviso ha inizio la rissa. Da una parte i giovani mestrini e dall’altra gli addetti alla sicurezza del Supersonic. Una quindicina di persone, complessivamente, partecipano alla zuffa. Per quasi venti minuti volano schiaffi e pugni finché non intervengono i carabinieri. Anche per i militari dell’Arma non è facile far tornare tutti alla calma dopo momenti di grande tensione. Alla fine si contano una decina di feriti. Cinque vengono trasportati in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Treviso mentre altrettanti raggiungono il Ca’Foncello con i mezzi propri. Anche all’ospedale qualcuno alza le mani e a farne le spese è il personale sanitario. Nel frattempo i carabinieri avviano le indagini. Finora sono cinque le persone identificati e denunciati. Ma il numero degli indagati per rissa, a quanto pare, è destinato a salire.
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