Maxi-rissa a sprangate Quattordici denunciati

A settembre due giovani sfiorarono il coma dopo la zuffa per la ragazza contesa Teatro del pestaggio tra due bande rivali il parcheggio delle piscine di Mogliano

di Federico de Wolanski

MOGLIANO

Prima il diverbio nel bar, poi l’appuntamento nel parcheggio delle piscine: ore 4.30 del mattino. Ognuno con i suoi amici alle spalle a dar man forte, ognuno armato come meglio credeva. All’alba del 10 settembre scorso rimasero a terra due ragazzi. L’allarme venne lanciato da una voce anonima al telefono. Nel parcheggio era successo un disastro: urla, pugni, sprangate e sangue. L’uno contro l’altro, due gruppi di giovani, tutti della zona, tutti fuggiti tranne i due rimasti a terra e ricoverati in gravissime condiziojni all’ospedale di Treviso: uno con la mandibola spaccata, il setto nasale rotto e le spalle a pezzi; l’altro a un passo dal coma, con una grave trauma cranico e un polso rotto. Per entrambi una prognosi superiore ai quaranta giorni.

Oggi, tre mesi dopo quella notte di follia, le due bande rivali hanno «nome e cognome». Dopo un’indagine lunga e difficoltosa, i carabinieri di Mogliano hanno spiccato 14 denunce a carico di altrettanti ragazzi di età compresa tra i 17 e i 26 anni. Molti sono di Mogliano, altri delle zone limitrove, compreso il Comune veneziano Gardigiano dove sarebbe scoppiata la prima scintilla della lite.

Secondo i militari, alla base della maxi rissa possono esserci solo due elementi: una ragazza, o la droga. Molti dei giovani denunciati infatti sono noti consumatori e frequentatori degli ambienti delle droghe leggere (quattro sono stati già denunciati per utilizzo di sostanze stupefacenti). Ma ufficialmente, non c’è ancora un perché a quanto successo. Tutti i giovani ascoltati in questi mesi nella caserma di zona si sono rifiutati di raccontare l’origine dello scontro o «hanno preferito dare risposte elusive» spiega il capitano Claudio Papagno. Resta la realtà di una battaglia senza precedenti, decisa a tavolino e organizzata nel posto più consono a una sfida. I quattordici denunciati sono italiani e stranieri: macedoni, albanesi, marocchini e moldavi per la precisione.

Non è chiaro come si siano divisi sul campo di battaglia, si sa solo che non era uno scontro tra italiani e stranieri «ma tra due bande appartenenti ad un unico giro» spiegano i carabinieri di Mogliano. Molti residenti del quartiere scombussolato dalla zuffa ancora si interroga su quanto successo ed ora che l’indagine è sfociata in una sfilza di denunce si chiedono perchè, cosa stia succedendo in città da portare a un così violento scontro giovanile.Ora, comunque, tutti i partecipanti alla violenta battaglia delle piscine dovranno fare i conti con il tribunale. I due minorenni sono stati indirizzati alla procura per i minori di Venezia.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso