Maxi multa per il portico abusivo «Il Comune non avrà i miei soldi»

Mareno, il Comune emette un’ordinanza di demolizione e una sanzione da 43 mila euro L’azienda di imbottigliamento risponde picche: «Denuncio il sindaco, hanno bisogno di fare cassa»
Di Diego Bortolotto

MARENO DI PIAVE. Scontro tra il Comune e l'azienda vinicola Cide, una delle storiche ditte del territorio. A causa di un abuso edilizio, l'azienda di imbottigliamento è stata multata di 43 mila euro. Ma rischia anche una parziale demolizione, o che le opere abusive diventino di proprietà comunale. «Ho già dato mandato ai miei avvocati, non pago niente, hanno solo bisogno di soldi», afferma Ettore Dall'Armellina, enologo, che da una piccola realtà artigianale è arrivato ad esportare in tutto il mondo, 6 milioni di bottiglie all'anno e 30 mila ettolitri di vino. Nei giorni scorsi l'ufficio urbanistica ha emesso una maxi sanzione amministrativa. L'accusa è di aver costruito una serie di opere senza certificazione di inizio attività lavori. Il portico dello stabilimento è stato chiuso con una struttura in alluminio e vetro, è stato realizzato un ampliamento per un impianto di sterilizzazione, e delle stanze chiuse per quadri elettrici e compressori. Il conto da saldare per la precisione ammonta a 43.003,20 euro. Ma non solo. Con un'altra ordinanza, il Comune di Mareno ha stabilito che vengano demolite le opere elevate senza il permesso di costruire. Così l'azienda dovrebbe abbattere oltre alle strutture, anche 13 cisterne, le più piccole ed ultime realizzate a servizio della produzione. «Ma nemmeno per sogno, è così da anni», sbotta l'imprenditore, «ho migliorato l'azienda e investito 20 mila euro, sono pronto a fare una contro causa». Ettore Dall'Armellina, 68 anni, è uno dei più noti imprenditori della zona. La sua storia è finita pubblicata anche nel libro «Maren e dintorni». “Bacco”, come è soprannominato dagli amici, dopo il diploma alla scuola enologica di Conegliano, avviò una piccola attività d'imbottigliamento. Il successo arrivò insieme allo sviluppo del ricco Nordest, la Cide ha rappresentato il tipico esempio della piccola impresa a carattere familiare, che vive e lavora sodo, con lo stabilimento e accanto la villa di famiglia. La Germania è diventato il mercato principale d'esportazione, oltre a Stati Uniti e Cina. Ma lo sviluppo del Nordest ha significato anche ampliamenti residenziali e così, in via Liberazione, a pochi passi dal centro, si è diffusa un'area residenziale attorno allo stabilimento. «Io qui ci sono sempre stato, sono gli altri ad essere arrivati dopo», confida l'imprenditore, «c'è stata una persona che ha fatto una raccolta firme ed è accaduto tutto questo».

Il caso è diventato pubblico, dopo che il Comune di Mareno ha emesso le ordinanze. Adesso si prospetta una battaglia al Tar. L'azienda infatti dovrebbe pagare entro 60 giorni e demolire le opere entro 90, secondo quanto stabiliscono i tecnici.

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