Maturità, seconda prova da tragedia greca

Aristotele mette ko gli studenti trevigiani. Bastava attraversare il piazzale davanti al “Canova” ieri, all’ora di uscita dei ragazzi reduci dalla seconda prova con il dizionario di greco sottobraccio, per capire che la versione scelta dal ministero dell’Istruzione per la maturità 2012 non era affatto una passeggiata. Anzi: è stata un vero e proprio incubo. «Lunga e difficile», esordisce Marco Zanata, della 3D, figlio del consigliere provinciale del Pd Franco venuto a recuperare il figlio alla fine della prova. «Hanno preso un’opera poco conosciuta. Non ce lo aspettavamo», continua il ragazzo.
Poco distanti, anche gli insegnanti del liceo in commissione d’esame (per greco sono docenti interni) non faticano ad ammettere che il testo del filosofo greco – dal titolo “Non il caso, ma la finalità regna nelle opere della natura”, tratto da “De parti bus animalium” – era a dir poco complesso.
Da 34 anni Aristotele non faceva la sua comparsa alla maturità. E il suo ritorno non è stato ben accolto. Gli studenti della 3A del liceo si sono riuniti ai piedi dell’ingresso dell’istituto di via Mura di San Teonisto per cercare di farsi coraggio l’un con l’altro. C’è chi fa spallucce e dice «pazienza, l’importante è passare». Chi confida nel buon cuore dell’insegnante durante la correzione. Chi invece è decisamente disperato. «Difficilissima», dice Mariagiulia Giamporcari, «persino i più bravi della classe sono stati messi a dura prova. Questa versione ci compromette l’esame». E poi scherzando propone: «Ma se tutti gli studenti d’Italia dicono che è stata difficile, non è che si può protestare e rifare?». Insomma, una debacle.
Toni diversi invece al liceo scientifico “Da Vinci”, dove i ragazzi si dicono soddisfatti del test di matematica. Riccardo Trevisan, della 5F, è fra i primi a uscire dai cancelli della scuola di viale Europa poco prima delle 13. «Pochi numeri e tanta teoria», dice il giovane, «era facile». Riccardo vanta un bel 8,27 di media in matematica e il prossimo anno pensa di iscriversi alla Galileiana. Dello stesso parere Alessandro Sutto, della 5B, che per l’università ha in mente ingegneria anche se non è ancora del tutto convinto. «Il problema non era impossibile», dice. Alla ragioneria “Riccati” Alessandra Verdes, della 5B dell’indirizzo Mercurio, è la prima a varcare i cancelli della sua scuola per tornare a casa. Pacifica e tranquilla, è anche soddisfatta della prova, che per i ragionieri quest’anno verteva sull’Economia aziendale. Capi Marsit, della 5C del progetto Mercurio, di origini albanesi, da ben 12 anni in Italia, è di parere opposto. «Ci hanno chiesto cose che non abbiamo studiato», dice, «I prof ci hanno comunque aiutati». Ora per i ragazzi il prossimo scoglio sarà la famigerata terza prova multidisciplinare. (l.c.)
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