La pista per i levrieri a Maserada finisce nel mirino di Report

Secondo il servizio della trasmissione di Rai 3, sulla pista si svolgerebbero gare di corsa illegali. Il sindaco Marini smentisce: «Non è un cinodromo»

Rossana Santolin
Un fermo immagine del servizio andato in onda su Report
Un fermo immagine del servizio andato in onda su Report

Il servizio di Report andato in onda domenica sera, 5 gennaio, su Rai 3 riaccende i riflettori sulla dibattuta pista da corsa per levrieri costruita nel 2022 a Maserada e gestita da Enci, l’Ente nazionale cinofilia italiana che rilascia i pedigree. L’inchiesta su luci e ombre del mondo dei cani di razza, dedica uno spazio alla pista trevigiana, unica in Italia nel suo genere, dove si svolgerebbero delle gare di corsa illegali che possono mettere a rischio la salute dei cani.

Nel servizio di Giulia Innocenzi – nota per il documentario Food for Profit – interviene il coordinatore dell’ufficio legale Lega nazionale per la difesa del cane, Michele Penzone. «Se non sono gare perché farli correre assieme, con l’alto rischio che i cani rimangano feriti?», si domanda l’avvocato. Le immagini del servizio mostrano i levrieri mentre vengono liberati dalle gabbie e inseguono un fantoccio lungo la pista ovale. «Hanno la museruola e in certi tratti raggiungono una velocità a 65 chilometri orari», commenta Innocenzi. Enci nega si tratti di gare, bensì di «prove zootecniche finalizzate alla selezione della specie».

Dura la reazione al servizio del sindaco di Maserada Lamberto Marini. «Dal servizio sulla pista solo castronate: chi ha dubbi venga a vedere le prove e a parlare con i proprietari dei cani. Queste prove durano un minuto, se ne possono fare un massimo di due al giorno e i cani vengono visitati da veterinari prima di ogni sessione – prosegue Marini – Invito anche a smettere di definire erroneamente il circuito un cinodromo: i cinodromi sono illegali dal 2000. Quella di Enci a cui il Comune ha concesso lo spazio nel 2022 è una pista dove da tre anni a questa parte si svolgono prove organizzate da professionisti del settore. Siamo stati attaccati da associazioni ambientaliste e animaliste che parlavano di maltrattamenti e scommesse clandestine, ma ricordo che hanno perso il ricorso al Tar e che la sentenza del Consiglio di Stato attesa entro il primo semestre del 2025 sono sicuro che ci darà nuovamente ragione», conclude il sindaco.

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