Martedì l’ultimo saluto all’alpino Roccoberton stroncato da aneurisma

castelfranco

Ha lasciato anzitempo la riunione del Supervolley di Piombino Dese accusando un terribile mal di testa. Ma appena rientrato in casa è svenuto. In attesa dell’ambulanza del Suem 118 la moglie ha cercato di rianimarlo, poi il massaggio cardiaco del personale sanitario e infine la corsa disperata verso l’ospedale di Cittadella, dove è spirato per un aneurisma cerebrale. Massimo Roccoberton aveva 55 anni, era alpino e dirigente del Supervolley e ha donato tutti gli organi, eccetto il cuore, come era suo desiderio. A Castelfranco era titolare dell’omonima officina lungo la Circonvallazione Est, aperta dal papà nel 1960. La sua morte ha lasciato un grande vuoto nella famiglia e nella comunità di Piombino, dove viveva con Elisabetta Cecchetto, insegnante in una scuola materna di Castelfranco, e i figli Alessandro ed Elena. Roccoberton era un convinto iscritto all’Aido e più volte aveva ribadito a familiari e amici: «Donare gli organi è la mia aspirazione». Perciò moglie e figli hanno acconsentito all’espianto.

Castellano d’origine, Roccoberton si era inserito benissimo nel tessuto sociale di Piombino, subito dopo il matrimonio, divenendo negli anni un punto di riferimento per il volontariato, per gli alpini e per il mondo dello sport. Gli alpini hanno già annunciato il picchetto d’onore ai suoi funerali, che sono stati fissati per le 15 di martedì 20 aprile, al campetto dietro l’oratorio in previsione di una massiccia presenza. Domani alle 20.30 in chiesa a Piombino Dese verrà recitato il rosario in suffragio.—

Dario Guerra

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