Marito padrone allontanato da casa

Non sopportava che lei prendesse sonno sul divano mentre lui guardava la televisione e così la svegliava e la costringeva a stare in piedi con le gambe divaricate per non dormire. È solo uno dei tanti soprusi subiti da un’impiegata di 45 anni, in 22 anni di convivenza prima da fidanzata e poi da moglie con un artigiano di 50 anni. Protagonista della triste vicenda è una coppia trevigiana che, fra qualche mese, si troverà in un’aula del tribunale, l’uno contro l’altro, in un processo per maltrattamenti. Pochi giorni fa, il giudice delle indagini preliminari Umberto Donà ha, infatti, disposto l’allontanamento da casa dell’artigiano trevigiano con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati da moglie e figlia dodicenne. Pesanti le accuse che la moglie gli rivolge: violenze fisiche e psicologiche, qualche volta anche in presenza della figlia che oggi ha 12 anni.
Per 22 anni la donna è rimasta in silenzio, confidando solo a pochi intimi i maltrattamenti ai quali la sottoponeva il marito fin da quando i due erano fidanzati. Un uomo con una personalità forte e soverchiante lui, una donna troppo innamorata e succube lei. Solo l’escalation di violenze domestiche degli ultimi mesi l’hanno convinta, dopo 22 anni, a rivolgersi a Telefono Rosa e a denunciare il marito in questura. Gli uomini della squadra mobile, coordinati dal commissario Enrico Biasutti, hanno impiegato poche settimane per raccogliere elementi e testimonianze a carico dell’indagato che hanno poi indotto il gip Donà a imporre la misura cautelare sull’artigiano.
La denuncia della vittima è corposa e ripercorre a grandi linee 22 anni di violenze fisiche e psicologiche. L’uomo era solito insultare la moglie con offese pesantissime quali “Sei una larva, non vali niente, non sei capace di fare la moglie”. Non solo. La svegliava nel cuore della notte per insultarla, obbligandola a stare sveglia in piedi, a gambe divaricate, per ore. E poi c’erano le violenze fisiche: sputi, pugni, schiaffi, calci e tentativi di strangolamento. E poi le minacce di morte ogni volta che la moglie manifestava l’intenzione di separarsi. Per anni ha sopportato tutto, nella vana speranza che il marito cambiasse. Neppure la nascita della figlia, nel 2002, aveva tranquillizzato l’animo dell’artigiano. Anzi, molte scene di violenza avvenivano davanti agli occhi della piccola. E guai se quest’ultima osava difendere la madre perché riceveva schiaffi anche lei.
Pochi giorni fa, la fine dell’inferno. L’uomo è stato allontanato da casa su ordine del giudice e alla donna è stata affidata la figlia.
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