Marito e moglie torturati e assassinati

Lucia Comin, 60 anni, e Guido Pellicciardi, 67 anni, uccisi nella dependance di Villa Durante, di cui erano cistodi, a Gorgo al Monticano. I banditi volevano i codici del sistema d'allarme della residenza
ROBERTO BORIN. GORGO AL MONTICANO. FOTO DELLA DEPENDENCE DOVE VIVEVANO I DUE CONIUGI TROVATI MORTI, NEL RETRO DELLA VILLA DURANTE.
ROBERTO BORIN. GORGO AL MONTICANO. FOTO DELLA DEPENDENCE DOVE VIVEVANO I DUE CONIUGI TROVATI MORTI, NEL RETRO DELLA VILLA DURANTE.
GORGO AL MONTICANO. Picchiati e torturati fino alla morte. Lucia Comin, 60 anni, e il marito Guido Pellicciardi, 67, erano nella loro stanza da letto all'interno della dependance attigua a villa Durante, quando sono stati barbaramente uccisi ieri notte da una banda di criminali. Per una macabra coincidenza è stato il figlio Daniele, guardia giurata, a ricevere la telefonata del collega che ha trovato i due corpi. Agghiacciante l' esito del primo esame esterno: la donna potrebbe essere stata violentata. «E' stato un atto di incredibile efferatezza», ha detto il capo della Procura di Treviso Antonio Fojadelli commentando il brutale duplice omicidio di ieri notte a Gorgo al Monticano. E' stata infatti una violenza cieca quella che ha guidato gli assassini dei coniugi Pellicciardi, che da marzo vivevano nella dependance di villa Durante in via Sant'Antonino 51 e vi lavoravano come custodi e giardinieri. L'incursione sarebbe avvenuta tra mezzanotte e le tre del mattino di ieri. Con ogni probabilità l'obiettivo era la lussuosa villa di proprietà di Elvira Bet Durante, vedova di Beppino Durante fondatore della Inipress di Motta di Livenza, azienda leader nella produzione della plastica. E la padrona di casa si trovava in questi giorni in vacanza sulla riviera adriatica. I malviventi con ogni probabilità lo sapevano. Alle 3.15 di ieri mattina Luigi Trezza, guardia giurata di turno per il controllo della villa, si è accorto che all'interno del giardino era successo qualcosa. Il basculante del garage era aperto.


In quel momento è stato assalito dal sospetto che potesse essere accaduto qualcosa di grave. Sapendo che la signora Durante stava trascorrendo un periodo di vacanza al mare, ha deciso di andare a controllare la dependance dove vivevano i custodi, Guido e Lucia. La porta d'ingresso era aperta, la luce era accesa, ma dall'interno non proveniva alcun rumore. Trezza, dopo aver chiamato la centrale per avvisare della situazione, entra in casa. Per una tragica coincidenza, alla «Vigilanza Carniel» risponde il figlio della coppia, Daniele Pellicciardi, 35 anni, anch'egli guardia giurata. L'appartamento dei coniugi è in disordine, diversi mobili sono rovesciati, frammenti di vetro sono sparsi per terra. La guardia giurata prosegue fino alla camera da letto dei coniugi dove gli si presenta davanti agli occhi una scena agghiacciante: Luigi e Lucia sono senza vita supini sul proprio letto. I loro corpi presentano i segni di una terribile violenza. Nella stanza c'è sangue ovunque, i loro volti e i loro corpi sono quasi irriconoscibili. Trezza chiama una seconda volta la «Vigilanza Carniel» affinchè vengano immediatamente avvisati dell'accaduto i carabinieri.


A questo punto si muove anche il figlio Daniele. Alle cinque di mattina arriva anche il sostituto procuratore Valeria Sanzari, che coordina le indagini di polizia e carabinieri. «Bestie feroci», è la definizione degli assassini da parte del magistrato. Dalle prime indagini pare che la coppia sia stata massacrata e torturata a colpi di bastone e armi da taglio. Sarà l'autopsia, che sarà effettuata questa mattina alle 9 all'ospedale di Oderzo, a chiarire se siano partiti anche colpi d'arma da fuoco. E sarà sempre l'esame autoptico a fare chiarezza sull'aspetto forse più agghiacciante dell'intera vicenda: l'anatomopatologo dovrà stabilire infatti la natura dei segni riscontrati nelle parti intime di Lucia Comin. Si teme che, prima di essere barbaramente uccisa, la donna possa essere stata violentata dagli assalitori di fronte agli occhi del marito impossibilitato a reagire. Fin dal primo momento si è profilata l'ipotesi che il duplice delitto possa essere stato il tragico finale di un tentativo di rapina. Ma non si esclude neanche la pista della vendetta legata all'ambito familiare. Per tutta la giornata di ieri sono stati interrogati tutti i testimoni: in particolare un uomo che afferma di aver visto la fuga degli assassini a bordo di un'auto.

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