Marianna, trenta cave al setaccio Si cercano il corpo e la bicicletta

Nei prossimi giorni la riunione operativa per coordinare le ricerche nell’intera area della sparizione Gli inquirenti sperano di scongiurare l’ipotesi cruenta. Senza esito le piste della farmacia e Facebook

PAESE. Inizierà fra tre settimane il nuovo filone delle ricerche sulla scomparsa di Marianna Cendron: trenta cave da passare al setaccio e scandagliare in ogni più piccolo angolo, per cercare eventuali elementi utili a spiegare la sparizione della ragazza che dura ormai da diciotto lunghissimi mesi.

Il quadrilatero del mistero. Trenta le cave che gli investigatori hanno individuato nel quadrilatero del mistero compreso tra Paese, Istrana, Vedelago e Castelfranco, dove si è consumata la scomparsa della ragazza. Ad occuparsi delle operazioni saranno i vigili del fuoco, la guardia forestale, i carabinieri coordinati dal comandante Eleonora Spadati della Compagnia di Montebelluna, e anche i volontari della Protezione civile. Nei prossimi giorni si svolgerà una serie di riunioni operative per definire nei dettagli il cronoprogramma e le modalità degli interventi. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro, e a questo punto non escludono l’ipotesi cruenta, presa in esame fin dai primi giorni sulla sparizione della ragazza. Anche se, nel corso dell’ultimo vertice, il viceprefetto vicario Pietro Signoriello aveva indicato come fosse «poco verosimile che la sera della scomparsa con la bici e la temperatura che c’era Mary potesse agevolmente raggiungere le cave», almeno di propria iniziativa.

I genitori: «Cercate». In ogni caso, in un momento in cui le indagini sembrano essere arrivate a un binario morto, si prova anche l’opzione delle cave, che inevitabilmente, come scenario, lasciano ipotizzare una fine tragica per la scomparsa della ragazza. I genitori della ragazza, Pierfrancesco ed Emilia, attendono il via delle operazioni. «Anche se è passato già un anno e mezzo», non manca di sottolineare oggi papà Pierfrancesco che già nei mesi scorsi aveva sottolineato come queste ricerche andassero fatte prima. «Ma è vero anche che al momento non ci sono novità di nessun tipo, per cui l’importante è continuare a cercare, attendiamo e speriamo», aggiunge papà Cendron.

La scelta dei Comuni. I quattro Comuni che saranno oggetto della “Operazione Cave” sono stati segnati negli anni dall’escavazione del territorio. Ma si tratta nello stesso tempo di quattro Comuni su cui gravitava Mary. A Paese la ragazza viveva con i genitori Emilia e Pierfrancesco, che dal 27 febbraio dello scorso anno non si danno pace e chiedono che le ricerche non si fermino, che non cali l’attenzione sul giallo che vede protagonista la loro figlia maggiore. A Castelfranco, Marianna aveva frequentato l’istituto alberghiero (pur non avendo concluso gli studi) e poco prima della scomparsa aveva trovato lavoro come cuoca al ristorante del Golf Club di Salvarosa. Nella città castellana la ragazza aveva anche il fidanzato, Michele, da cui era attesa la sera in cui ha invece fatto perdere le tracce. Istrana e Vedelago si trovano lungo la Castellana, fra Paese e Castelfranco.

L’ultimo viaggio. È chiaro che effettuare le ricerche concentrandosi sulle cave servirà a fugare eventuali dubbi che nell’acqua dei laghetti ci possa essere il corpo della diciannovenne di Paese sparita dal 27 febbraio del 2013. Si cercherà anche la bicicletta bianca da donna con adesivi fluorescenti, quella che Mary utilizzava per spostarsi a Castelfranco, dalla fermata della corriera al ristorante del Golf Club di Salvarosa dove lavorava come cuoca. Il mezzo non è mai stato trovato, nonostante le tante segnalazioni. Mai trovati nemmeno i due cellulari della ragazza. E non sono più arrivate segnalazioni della ragazza.

La pista di Ferrara. La più attendibile, riferita da una farmacista di Ferrara e risalente a gennaio 2014, non ha avuto seguito. Tutte le farmacie italiane sono allertate dal momento che Mary ha bisogno di un medicinale a base di potassio per tenere sotto controllo l’anoressia nervosa di cui è affetta. Intanto nei genitori aumenta l’angoscia ma per contro non si smorza la speranza di poter un giorno nuovamente riabbracciare la loro Mary.

Il silenzio di Facebook. Anche il nuovo profilo di Facebook intestato a Marianna Cendron, che alcuni mesi fa aveva fatto sperare fosse stato aperto proprio dalla ragazza, da mesi è del tutto silente. Chiunque l’abbia aperto, non ha accettato amicizie né postato alcunché.

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