Mangiatore di spade nella nazionale dei maghi

Il vittoriese Alexsander De Bastiani convocato con altri otto “azzurri” ai Mondiali di Rimini

VITTORIO VENETO. Il mago vittoriese Alexsander De Bastiani entra nel team Italia, la “nazionale dei maghi” che sarà in gara nel mondiale dell’arte magica. La sfida andrà in scena al “Pala Masters of Magic” di Rimini dal 6 all’11 luglio. A contendersi il titolo di migliore del mondo saranno 150 concorrenti di 66 nazioni, in due categorie impegnate in cinque giorni di gare. De Bastiani indosserà la "maglia azzurra" insieme ad otto compagni di squadra, selezionati lo scorso aprile durante gli assoluti nazionali. Il 36enne mago vittoriese ha sviluppato da adulto la passione per l'illusionismo. A 22 anni si trasferisce a Torino dove avviene l’incontro che segna la sua carriera: conosce Claudio Borghi, mangiatore di spade. Oggi De Bastiani è uno degli unici due mangiatori di spade italiani. Ai Mondiali presenterà una performance nella categoria “magia generale”. «Il mio spettacolo è ambientato in una sorta di caverna di Aladino», spiega De Bastiani, «dove si scopre un medaglione magico dal quale appaiono oggetti come lanterne, ventagli, luci. Per me è già una vittoria salire sul palco del mondiale». Quella di Rimini sarà l'edizione numero 26 del mondiale di illusionismo. La gara è indetta ogni tre anni dalla “Fédération Internationale des Sociétés Magiques”. A portarla per la prima volta in Italia è il mago e imprenditore torinese Walter Rolfo, presidente del comitato organizzatore e fondatore della multinazionale della magia, “Masters of Magic”. «A differenza di altri miei colleghi», racconta De Bastiani, «ho incontrato tardi la magia, non è stata passione già da ragazzo. Sono stato incantato da ciò che fanno i maghi, ho iniziato a studiare i loro ‘trucchi’. Quando li scegli l’incanto si perde e l’unico modo che hai per ritrovarlo è quello di impararli, offrire agli altri l’incanto perso». A valutare la sua performance sarà una giuria di nove esperti. I parametri di valutazione riguardano la difficoltà tecnica, recitazione, presenza scenica, novità e innovazione. (f.g.)

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