Malore fatale in bici: muore a 43 anni

Liedolo. Inutili i tentativi di rianimarlo: il cuore di Davide Bosa, papà di una bimba, si è fermato all’ospedale di Feltre
Di Vera Manolli

SAN ZENONE. Stroncato a 43 anni da un malore che lo ha colpito mentre pedalava in sella alla sua amata bicicletta alle porte di Feltre, alla Chiusa di Anzù.

Davide Bosa, residente a San Zenone degli Ezzelini, padre di una bimba di 9 anni e appassionato delle due ruote, si è spento al pronto soccorso dell’ospedale feltrino Santa Maria del Prato, stroncato probabilmente da un infarto.

Non appena si è sentito male ieri mattina, mentre affrontava in bici quel tratto di Feltrina sotto al santuario di San Vittore, è stato soccorso subito: il caso ha voluto che in quel momento passassero di lì un infermiere e poi una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Feltre.

Ma non c’è stato nulla da fare: a nulla sono valse le manovre rianimatorie a cui è stato sottoposto durante quei lunghi, drammatici minuti.

La tragedia si è consumata attorno a mezzogiorno di ieri, sulla Feltrina. Davide Bosa amava lo sport e la bicicletta, sul suo profilo Facebook sfoggiava le foto in tenuta da ciclismo e, come copertina, aveva scelto una foto della bici davanti al tempio canoviano di Possagno.

Ieri la passione per le due ruote l’aveva portato a Feltre e alle porte della città è stato colpito dal malore.

Alla Chiusa, infatti, lo sportivo si è sentito male. E nel giro di pochi minuti è stata mobilitazione: l’infermiere che stava transitando sulla Feltrina si è fermato e gli ha prestato i primi soccorsi, la chiamata al 118 ha fatto partire l’ambulanza medicalizzata del Pronto soccorso del Santa Maria del Prato, mentre anche la pattuglia di carabinieri della stazione di Quero, di passaggio alla Chiusa, si fermava per dare una mano.

Le prime manovre di rianimazione sono iniziate direttamente sul posto e sono continuate anche a bordo dell’ambulanza, lanciata verso l’ospedale Santa Maria del Prato dopo aver raccolto il ciclista esanime. L'équipe del pronto soccorso, con i medico, ha lavorato senza sosta.

Lo sportivo, a quanto pare, ha dato qualche segno di ripresa iniziale e gli interventi che si sono protratti anche sull'ambulanza medicalizzata hanno fatto riaccendere la speranza. All'arrivo in Pronto soccorso Bosa è stato sottoposto anche alla defibrillazione, ma attorno alle 13,30 il cuore del papà di 43 anni ha ceduto.

Sarebbe stato un infarto del miocardio ad aver determinato il decesso, mentre sarebbero escluse cause traumatiche.

Bosa viveva a Liedolo, frazione di San Zenone degli Ezzelini, con l’amatissima moglie sposata 13 anni fa e la figlia di 9 anni. Lavorava a Mussolente, in provincia di Vicenza ma poco lontano da Liedolo.

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