Magìa, la lezione è nel bosco Cinquanta classi in un anno nel percorso didattico verde

È il progetto “BoscAsolo” nei terreni di proprietà della famiglia Coin «Obiettivo: valorizzare la biodiversità e la relazione uomo-ambiente» 

Passi nella natura

Cinquanta classi elementari di Asolo, Pederobba, Crespano, Riese, Altivole, Caerano San Marco, Montebelluna, Cornuda e tutto il circondario, si immergono ogni anno nell’innovativo percorso offerto da BoscAsolo, il bosco di zona Col San Martino di proprietà della famiglia Coin, per scelta non recintato per essere accessibile a tutti. «L’obiettivo è valorizzare la biodiversità e la relazione uomo-ambiente», spiega Monica Celi, del comitato scientifico di fondazione Coin. Ecco perché BoscAsolo, vincitore nel 2018 della prima edizione del premio Asolo Città slow, rientrerà tra i punti di forza del territorio asolano che i 13 Comuni dell’Ipa Terre di Asolo e Montegrappa inseriranno nella stesura del dossier da inoltrare a maggio 2020 all’Unesco per la candidatura dell’area a “Riserva della Biosfera”, insieme a Cornuda e molti Comuni dell’Unione Valbrenta e Feltrina.

«Il progetto BoscAsolo è partito nel 2014 con un obiettivo educativo per le nuove generazioni e continua a crescere – spiegano dalla fondazione presieduta da Piergiorgio Coin – applicando il modello della school forest nordeuropea, con insegnanti delle scuole che portano i bambini a conoscere la foresta». Sono oltre quattromila i bambini e 75 gli insegnanti che hanno sinora sperimentato il bosco come spazio educativo, dotato di una trentina di percorsi didattici tarati per le diverse età, per imparare a conoscere la biodiversità botanica e zoologica. Il recupero del bosco privato, di circa 20 ettari, per cui è arrivato un contributo europeo di ottomila euro, è avvenuto soprattutto grazie agli investimenti della fondazione Coin, che da sei anni finanzia con uno stanziamento annuale di circa 20 mila euro le attività formative. Si sviluppano per oltre sei chilometri i sentieri attrezzati percorribili da tutti, e in posizione panoramica è allestita una vera e propria aula didattica all’aperto composta da sedute per 25 bambini, un pannello di orientamento sul paesaggio, giochi didattici dedicati alla fauna tipica e alle essenze del bosco, per stimolare il riconoscimento di 16 tipi di legno. Per i turisti la cartellonistica è anche in inglese, in modo da orientarsi verso il Grappa a nord, e verso la pianura a sud. I visitatori, guidati da pannelli esplicativi e installazioni interattive, possono scoprire castagneti secolari, una sorgente con salamandre, alberi da frutto selvatici, tracce di animali e olivi antichi. «I sentieri che conducono al versante sud permettono inoltre di accedere liberamente ai vigneti di Ca’ Recantina, dove è stata recuperata l’antica vigna coltivata sin dal Sedicesimo secolo, e scoprire così il lavoro del contadino oggi, capace di coniugare la tradizione con l’innovazione e la sostenibilità» , spiegano da fondazione Coin. L’operazione di recupero dei luoghi, in quello che poteva essere l’assetto originario tra il 1700-1800, è avvenuto ripristinando le colture storiche che potevano essere alla base dell’economia agricola della vita rurale del tempo, tra cui il ciliegio e alcune vecchie varietà autoctone di olivo. «Con BosAscolo Asolo vanta uno degli esempi viventi di applicazione della cultura della biodiversità come risorsa per il futuro, modello da promuover e imitare», chiude il sindaco Mauro Migliorini. —

Maria Chiara Pellizzari

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