Madonna in gabbia Al Caravaggio in centinaia alla festa

VEDELAGO. Anche quest’anno il santuario della Madonna del Caravaggio a Fanzolo è stato gremito da una folla di fedeli provenienti da tutta la provincia. Anziani, famiglie, giovani hanno partecipato alle funzioni che per tutto il giorno si sono susseguite nel piccolo santuario.
La cui storia è legata intimamente alla pietà popolare. Il tempietto fu costruito nel lontano 1830 per volere della popolazione contadina locale in seguito a forti carestie e pestilenze; il sentimento con cui nacque il santuario mariano era quello di propiziare i raccolti delle famiglie che vivevano nella zona e fare in modo che la Vergine potesse vegliare sulle famiglie e i loro raccolti agricoli. Da allora molti sono i racconti leggendari e documentati ad accavallarsi sul santuario del Caravaggio che narra di un luogo di esorcismi e di liberazione dal demonio. Si racconta infatti che bastasse toccare la mano della Madonna per essere liberati dal maligno, o ancora, l’esigenza che si ebbe, ad un certo punto, di costruire una gabbia di ferro per proteggere la Madonna dagli attacchi aggressivi delle persone indemoniate e che le procuró anche il nome di “vergine in gabbia”.
Ad oggi il culto mariano della Madonna di Caravaggio è molto sentito e partecipato in molte parti del mondo, ma guarda caso, soprattutto in Italia e in Brasile. I miracoli che si attribuiscono alla Madonna del Caravaggio nel mondo sono ben 1400 e anche a Fanzolo ci sono moltissimi P.G.R (Per Grazia Ricevuta) all’interno del tempio posti ad omaggiare le grazie elargite dalla Vergine in svariati contesti e disgrazie dei pellegrini accorsi. Ieri, la piccola località era in festa. Le celebrazioni partecipatissime di fedeli hanno confermato il tradizionale attaccamento dei trevigiani al culto mariano della Madonna di Caravaggio.
Tale partecipazione ha portato l’organizzazione parrocchiale a dar vita ad un piccolo centro ristoro che garantisce ai molti pellegrini un momento di convivialità contribuendo ad alimentare cosi un senso di festa ed unità attorno al santuario. Tanto caro alle popolazioni locali sia per la sua storia di leggende e racconti sia per la devozione che negli anni ha saputo suscitare.
Elia Cavarzan
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