Macché crisi, la Masiero brilla di luce

CASALE SUL SILE
Fatturato raddoppiato in 5 anni, 30 assunzioni in 2 anni e produzione tutta nella Marca. Un paradigma per molti impossibile visti i chiari di luna, ma che il Gruppo Masiero rispetta in pieno, grazie agli investimenti e alla ristrutturazione partita nel 2003.
Ora è diventato una delle realtà di spicco nella produzione di lampadari e sistemi di illuminazione. Dal 2006 al 2011 il fatturato è cresciuto da 5,4 a 11,3 milioni, con un incremento di oltre il 40% nell’ultimo anno. Uno sviluppo in controtendenza rispetto all’andamento economico, spinto da un profondo cambio di strategia che ha portato a nuovi prodotti, alla creazione di marchi inediti e uno sviluppo della distribuzione estera, che copre il 75% del giro d'affari.
L'illuminotecnica non è certo un settore premiante di questi tempi, come racconta la lista degli innumerevoli fallimento registrati dove però si sono liberati diversi posti dando vita a una selezione che fatto venire a galla il meglio su piazza. Ogni creazione della Emme Pi Lighit Masiero, nata 30 anni fa come semplice terzista per le grandi firme internazionali, viene disegnata e prodotta nella sede di Casale.
«Il 90% delle collezioni prendono forma nella nostra fabbrica, un autentico punto di forza per noi – spiega Enrico Maria Masiero, 34 anni, ad dell'azienda – Solo in produzione abbiamo 50 tra artigiani, fabbri, saldatori, verniciatori e decoratori in grado di realizzare lampadari personalizzati in base alle esigenze dei clienti. Una produzione industriale con caratteristiche artigianali che ci ha fatto conoscere nel mondo. E non va male nemmeno in Italia, abbiamo portato al 25% la fetta di commesse del mercato interno, per noi tutt'altro che depresso».
Le commesse arrivano ormai dai migliori architetti al mondo: manufatti in stile veneziano o moderno per residenze private ed edifici pubblici. Come il Parus Hotel di Sochi (Russia), che ha voluto lampadari alti 8 metri, con 60 e più luci ciascuno. Senza dimenticare le forniture per i giochi olimpici invernali di Mosca 2014. «Gli sbocchi si sono rimpiccioliti ma chi ha saputo rinnovare con anticipo sta raccogliendo i frutti al di là della crisi – racconta Masiero – abbiamo assunto 30 persone negli ultimi due anni e cresceremo ancora grazie anche al Medio Oriente e al mercato professionale. Stiamo allargando la fabbrica per investire sulla produzione senza dover delocalizzare».
Enrico Lorenzo Tidona
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