«Ma è un quartiere vivo siamo la porta della città»

Ogni volta che alzano le serrande cercano di rendere il loro “quartiere” più vivibile.
Da anni i commercianti di via Roma insieme ai colleghi della zona di Porta Altinia e Riviera Santa Margherita si battono per rivitalizzare l’area, facendo in modo che la bellezza tenga lontano il degrado.
«Siamo il biglietto da visita di Treviso, la porta d’ingresso della città, e non ci va di finire sui giornali sempre e solo per gli episodi negativi. Abbiamo fatto tanto di positivo per sistemare la zona e tutto ciò non viene mai detto, o molto raramente. Non nascondiamo che ci dispiace davvero molto», spiega Cristina Ceolin che, insieme alla sorella Valentina, gestisce l’omonimo negozio di ottica in via Roma, patrimonio di famiglia dal 1959.
«Ci mettiamo tutti anima e cuore perché le cose vadano bene e non parlo solo di affari ma di occasioni per creare tessuto sociale», aggiunge la signora Cristina.
Se ci si sposta fuori dalla sua attività si vedono svettare alberi e fiori davanti alla scultura di Toni Benetton: «Abbiamo realizzato questo allestimento vegetale per accogliere nel modo migliore gli alpini e i turisti che vengono a fare un viaggio a Treviso», aggiunge Cristina, «siamo impegnati a promuovere la città, distribuiamo le cartine, spieghiamo le mostre e le curiosità che si possono trovare nel centro storico. C’è un’attenzione che va al di là del commerciale, il nostro impegno è per il bene di Treviso». Una cura che si traduce in cortesia con il pubblico e gesti concreti. Oltre all’aiuola creata davanti alla “palla” i negozianti fanno piccole manutenzioni per tenere in ordine il verde e, dietro alle loro vetrine, sono l’occhio vigile del quartiere. «Venite qui durante la giornata, vedrete che ci sono studenti, professionisti, residenti, mamme con bambini. Non c’è da avere paura, il posto è vivibile e ha molto da offrire. Chiediamo solo al Comune di mettere un po’ più di luci e qualche telecamera in più, specie per la sera, ma non siamo il Bronx», aggiunge la contitolare Valentina. Gli esercenti rifiutano insomma l’etichetta di “quartiere malfamato”, anche se i residenti non la pensano così, e infatti è in corso una raccolta firme da parte di un condominio, per chiedere appunto più sicurezza.
«Basta con il fango», dice Gino Bells, titolare del bar Venezia e della gelateria di fronte, con anni di esperienza alle spalle e molto impegno per preservare gli spazi pubblici vicino alla stazione ferroviaria. «Insieme a dei gruppi di alpini abbiamo appena finito la pulizia dell’area Camuzzi e la prossima settimana andremo a imbiancare per garantire una buona accoglienza delle penne nere in vista dell’adunata di maggio», anticipa Bells, «ringraziamo anche il comandante dei vigili urbani Maurizio Tondato, una persona speciale perché sta facendo un presidio con personale dislocato, la zona è bella e funziona bene. Personalmente sto aumentando il fatturato, la gente viene, non siamo un luogo di spacciatori e violentatori, facciamo tante cose spettacolari».
Le attività che animano il quartiere in tutte le stagioni sono davvero molte a cominciare dalla luminarie di Natale, gli allestimenti floreali, le manifestazioni quali Fish ’n’ Fest e il motoraduno delle Vespe. Con l’arrivo della primavera sono state distribuite più di 700 piantine di fiori ai vari negozi tra riviera Santa Margherita, piazza Giustinian Recanati e via Roma.
«L’impegno è costante» conclude Gianni Ramarro, già presidente della associazione Commercianti di Porta Altinia, «promuoviamo tante iniziative per incontrare i gusti del pubblico, come abitanti e negozianti chiediamo però che il Comune ci dia una mano in più. La battaglia contro il degrado deve essere fatta assieme, siamo un punto nevralgico di Treviso, renderlo più gradevole, piacevole e accogliente è una sfida per tutti».
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