MASER. «Porteremo per sempre il tuo sorriso nel nostro cuore». C’era tutto il paese ieri pomeriggio nel campo da calcio di Crespignaga, per dare l’ultimo saluto alla quattordicenne Vittoria De Paoli, la ragazza i cui sogni si sono spezzati lungo l’asfalto sabato sera, all’incrocio tra le vie Rialto, Cal Nova e Borgata Grotta a Farra di Soligo.
E di sogni, Vittoria, ne aveva tantissimi: sapeva cantare, recitare, ballare, sembrava che in tutto mettesse un tocco della sua magia contagiosa e della sua bellezza timida. Tra questi c’era quello di acquistare Red Doctor, il magnifico purosangue inglese che ieri pomeriggio ha accompagnato il feretro all’interno del campo da calcio, come un tempo faceva quando la sua fantina lo montava.
Era andata bene a scuola, aveva chiuso il primo anno di liceo classico Levi con ottimi risultati e coltivava il desiderio che il padre glielo regalasse. A portare a spalla il feretro il papà Moreno e lo zio, seguiti a pochi passi dalla mamma Paola e dalle sorelle Carolina e Rebecca, strette nel dolore, una vicina all’altra, mano nella mano.
Presenti anche il papà, la mamma e un fratello del 16enne che ora lotta per sopravvivere e che guidava lo scooter. Il mantello blu del suo cavallo, è stato adagiato sulla bara, assieme a un tripudio di fiori. Amici, conoscenti, compagni di scuola, di canto, hanno iniziato ad affollare il campo un’ora prima, tanto che molti sono rimasti oltre la rete, ad ascoltare la funzione e piangere.
L’omelia è stata affidata a don Fabio Bertuola, parroco di San Giuseppe a San Donà di Piave, lo stesso sacerdote che quattro anni fa battezzò Vittoria. Quasi si sentisse che la sua vita, sarebbe stata breve. Il sacerdote lo ha definito «destino», perché non accade spesso che una ragazzina di 10 anni chieda battesimo e comunione. Sull’altare a concelebrare don Paolo Dotto, docente di religione di Vittoria, don Romeo Penon, don Carlo Velludo e il diacono Alessandro, insegnante di storia dell’arte.
Addio a Vittoria, al funerale il suo canto registrato e la commozione delle amiche
«Quando Moreno e Paola mi hanno fatto capire che Vittoria avrebbe voluto fossi io a celebrare la funzione, non me la sono sentita di tirarmi indietro» ha detto don Fabio commosso «ricordo quando Vittoria mi chiese di ricevere battesimo e eucarestia, eravamo a un campo scuola.
La battezzai a settembre 2016. Questo fatto mi ha indotto a pensare come lo spirito di Dio possa agire nei cuori delle persone, anche le più diverse e lontane mettendo dentro di loro l’intuizione, la speranza, il desiderio e la sete di qualcuno e qualcosa di più grande che possa aiutarci ad alzare la testa da questo piatto orizzonte entro cui viviamo. Questa ragazza si era appena affacciata al palco della vita, fatta di finzione e cruda realtà.
In mille a Maser per l'ultimo saluto alla giovanissima Vittoria
Oggi il suo corpo mortale in questa bara ci ha costretto a venire qui tutti, magari con le lacrime agli occhi, una pietra nello stomaco, il vuoto nella testa, la bocca serrata in un morso di rabbia e impotenza. Un incidente ha strappato dalla vita terrena questo fiore appena sbocciato e questo strappo ha lacerato i nostri cuori.
Vorremmo avere la lucidità per capire le ragioni di quello che è successo, ma non ha senso porci queste domande a cui non c’è risposta. Quello che voglio è gettare speranza dentro questo groviglio di dolore e rabbia, accendere una luce che diventi faro nella notte per una nave alla deriva in mezzo alla tempesta. Possiamo scegliere di vivere nella speranza che vittoria non è sparita, ma è presente nello spirito».
Niente segno della pace, i presenti si sono guardati negli occhi, pieni di lacrime, mentre i genitori e le figlie, sono rimasti mano nella mano, uno accanto all’altra, ad ascoltare i compagni di scuola, di classe, i docenti, le amiche di canto, che la ricordavano leggendo biglietti colmi di dolore. «Sarai il nostro angioletto, veglierai sempre su tutte noi da lassù». Impossibile cambiare quei terribili istanti. «Possiamo solo sperare che tu stai volando in alto nel paradiso».
Al termine della celebrazione la voce di Vittoria ha risuonato in tutto il campo da calcio, sulle note di “All is found”, la canzone di Frozen 2 con la quale aveva partecipato al concorso di canto che l’aveva vista in finale. Poi la sua classe ha lanciato i palloncini bianchi in aria, con le foto stampate dei suoi migliori amici sorridenti.