L’ultimo assalto alla trincea nemica

SALGAREDA. Con un applauso scrosciante di centinaia di persone entusiaste si è conclusa ieri mattina, nella golena del Piave, la storica rievocazione di uno degli innumerevoli combattimenti che si svolsero durante la Prima guerra Mondiale. Un po’ delusi per l’epilogo della battaglia apparivano solamente Vittorio e Giovanni, alunni di 10 anni della scuola elementare di Ponte di Piave. La manifestazione bellica, messa in atto nel grande prato antistante la casetta che fu di Goffredo Parise, si era, infatti, conclusa, a sorpresa, con l’assalto degli Austriaci che erano riusciti a penetrare ed occupare la trincea italiana. Vittorio e Giovanni non approvavano questo epilogo “ma le nostre maestre – continuavano a ripetere - ci hanno detto che avevamo vinto noi!”
A quel punto il sindaco Andrea Favaretto dava loro ragione, ma aggiungeva: «La guerra effettivamente non è finita così, ma noi italiani dobbiamo essere sportivi e riconoscere anche i meriti degli austriaci, in fondo delle battaglie le hanno vinte anche loro».
A parte questo simpatico scambio di battute, la manifestazione rievocativa è riuscita nel migliore dei modi. Spettacolare ed allo stesso tempo molto realistica, curata nei minimi particolari. Per quasi un’ora nella golena del Piave sono riecheggiati colpi di artiglieria e di mortaio; spari di moschetto, raffiche di mitragliatrice, scoppi di bombe a mano, sibili di gas, mentre da terra si levava, in più punti, il fumo delle granate ed il cielo azzurro veniva solcato da uno storico aereo italiano con impresso il tricolore ed il cavallino rampante, simbolo di Francesco Baracca.
Sul campo, protetti dalle trincee, si fronteggiavano due nutriti schieramenti a difesa, rispettivamente, del tricolore sabaudo e della bandiera imperiale d’oltralpe.
Nelle immediate retrovie le crocerossine di entrambi gli eserciti si apprestavo a curare i feriti, che arrivavano numerosi trasportati dai barellieri o dai commilitoni. Il folto pubblico presente ha così potuto assistere, da vicino, a quello che effettivamente avveniva giusto un secolo fa lungo le rive del Piave.
La regia dello storico Renzo Toffoli ha curato i dettagli di ciò che effettivamente avveniva sui campi di battaglia.
Armati di cesoie, strisciando lentamente a passo di leopardo, alcuni soldati di entrambi gli schieramenti hanno raggiunto, a fatica, i reticolati posti in prossimità delle trincee avversarie e con le cesoie hanno aperto dei piccoli varchi per consentire poi il passaggio dei fanti. Non si è fatto risparmio di munizionamento e tra la splendida golena del Piave sono riecheggiati, per quasi un’ora, migliaia di colpi a salve. Poi, alla fine, l’epilogo: dalle trincee austriache sono usciti per l’attacco decisivo tutti i soldati superstiti e al termine di una lunga corsa sono riusciti a penetrare negli avamposti italiani avendo la meglio dopo un furioso corpo a corpo in cui venivano adoperati dai due schieramenti pugnali, baionette ed, addirittura, anche i calci dei fucili ormai scarichi.
Apprezzatissime dal pubblico le controfigure, che indossavano divise perfettamente identiche alle originali.
Ottimo il commentatore che per tutta la mattina ha spiegato le varie fasi della battaglia. Soddisfatti gli organizzatori e le autorità intervenute.
Ma alla fine contenti anche i piccoli Vittorio e Giovanni che hanno avuto in regalo da Maurizio Pezzutto, assessore alla cultura del comune di Salgareda, la maglietta mimetica realizzata per l’occasione e che, ieri mattina, tantissimi dei presenti hanno indossato durante la manifestazione.
Nell’occasione sono stati venduti tantissimi calendari del 2019 arricchiti dalle foto storiche di Salgareda di 100 anni fa comparate a quelle di oggi. Il ricavato verrà devoluto a favore delle scuole del paese ai cui alunni ieri è stato consegnato un patrimonio simbolico e storico che va ben al dilà dell’appassionante ricostruzione in divisa.
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