Locale fracassone: dovrà limitare i decibel

San Fior, famiglia esasperata denuncia il “Malibù-Baita”, al quale il giudice impone la restrizione

SAN FIOR. Il giudice impone al locale fracassone di abbassare la musica e dà un risarcimento di 1.000 euro per ogni giorno in cui i residenti saranno danneggiati. Il provvedimento emesso dal tribunale di Conegliano riguarda il Malibù discoclub-La baita, situato a San Fior. Una donna che abita con i due figli (di cui una minorenne) nelle vicinanze, in territorio di San Vendemiano, aveva più volte lamentato di non poter riposare la notte a causa dei forti rumori. Soprattutto i figli subivano i disagi. Dopo interventi delle forze dell'ordine e il perdurare della situazione, ha così presentato un ricorso d'urgenza e il magistrato le ha dato ragione. «L'impianto sonoro supera notevolmente il limite della tollerabilità», ha stabilito il giudice civile di Conegliano. Per questo è stato imposto al Malibù, associazione che organizza le feste, e alla Baita, il locale di via San Florenzo in cui si svolgono, di utilizzare un “limiter” per la musica. È stata una perizia di un tecnico nominato d'ufficio a valutare quali erano le emissioni sonore. Quindi dovrà essere applicato lo strumento che abbasserà i decibel. «Oltre ad avere riportato la serenità nella famiglia», commenta il loro legale, l'avvocato Daniele Bellot, «il provvedimento è efficace perché, per la sua natura, è applicabile anche ad altri soggetti che utilizzassero il locale».

La causa avrà un seguito anche penale: la titolare del locale, Loredana Olivotto, sarà giudicata il 17 giugno per disturbo della quiete pubblica nell'ambito dello stesso dissidio.

Diego Bortolotto

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