Lo stilista Etro al lanificio Bottoli l’ecologia conquista l’alta moda

LA VISITAProve di collaborazione tra l’alta moda internazionale e il lanificio Bottoli. Kean Etro, 54 anni, milanese, stilista dell’omonimo marchio, ha varcato mercoledì a mezzogiorno i cancelli...

LA VISITA

Prove di collaborazione tra l’alta moda internazionale e il lanificio Bottoli. Kean Etro, 54 anni, milanese, stilista dell’omonimo marchio, ha varcato mercoledì a mezzogiorno i cancelli dello stabilimento di via della Caserma. L'azienda è abituata alle grandi griffe, da Armani a Versace, ma la visita di uno stilista in persona non si era mai vista a Vittorio Veneto. «È la prima volta che Etro viene in provincia di Treviso per visitare un'azienda tessile», dice Roberto Bottoli, titolare del lanificio. «Etro si è innamorato della nostra idea del tessuto ecologico». Un fiore all’occhiello dell’azienda vittoriese che dal 2000 produce tessuti con lane senza tinture nella linea “Lana italiana, stile di vita”. Lo stilista è rimasto folgorato dai tessuti Bottoli un anno fa, alla fiera di Milano. «Ha visto personalmente ciò che realizziamo», prosegue il titolare del lanificio, «e ha voluto conoscere l'azienda, la nostra storia, persino gli archivi che risalgono alla fine dell'Ottocento. In particolare si è soffermato su tutti i campionari, che rappresentano la storia dell'evoluzione del nostro tessuto in tutti questi anni». La visita di Etro non è stata solo di “cortesia”. L'obiettivo è avviare una collaborazione con il lanificio Bottoli per lo studio di strategie legate ai tessuti, oltre che a sviluppare la ricerca sui colori e gli abbinamenti. Il punto di partenza è la collezione “bio” di Bottoli. Si tratta di una linea di tessuti ecologici, prodotti con lane rigorosamente italiane. La caratteristica principale è che sono utilizzate nei soli colori naturali dei velli, senza tinture. Il risultato sono tessuti a buona ragione iscritti nell’eccellenza tessile italiana e veneta in particolare. Il lanificio Bottoli, infatti, da alcuni anni ha puntato proprio sul valore aggiunto delle lane italiane. «Dalla profonda conoscenza delle lane di tutti gli angoli del mondo», spiega Roberto Bottoli, «ho pensato di realizzare un prodotto italiano al cento per cento, grazie al recupero delle migliori razze autoctone». Una scelta aziendale che ha acceso l’interesse per l’azienda vittoriese in marchi prestigiosi della moda italiana. Lo staff di Armani fa visita al lanificio Bottoli almeno due volte l'anno. Così come anche i tecnici di Versace. —

F.G.

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