L’invasione delle poesie sui muri in città
Sono arrivati anche a Castelfranco i blitz del movimento “Mep”: i versi come forma d’arte per abbellire le aree urbane

CASTELFRANCO. La poesia invade la città. Sono apparsi anche a Castelfranco i “fogli poetici” che da un mese a questa parte parte hanno invaso tutta l’Italia. Dopo Firenze, Bologna, Venezia, Torino, Roma e Milano, i cartelli del Mep, Movimento Emancipazione Poetica, sono stati incollati anche sui muri della città di Castelfranco in località San giorgio. Quella del Mep, nato nel 2010 a Firenze e timidamente sopravvissuto al passare degli anni, è diventata una mission chiara e ardita: «Ridare alla poesia un ruolo egemone nella società e non lasciarla ad esclusivo uso delle élite, ma portarla nelle strade e nelle piazze», come si legge dal Manifesto online (www.Mep.tk).
Sono semplici fogli che riportano le poesie dei loro autori anonimi, solitamente timbrati a piè pagina “Mep”. Il muro di Castelfranco ad aver avuto l’onore di ospitare le prime poesie del movimento è l’anonimo e isolato sottopasso pedonale in località San Giorgio, lungo il percorso del Muson, all’altezza del parcheggio dei bus. In altre città sono direttamente i monumenti. “Il silenzio s’impose/ come un tuono a ciel sereno/ i tuoi occhi impauriti / impressi nella mia memoria” esordisce la poesia firmata “G 29”. Non è arte di strada: è poesia di strada che vorrebbe alzarsi in tutta Italia, a partire dalle grandi città universitarie, che nelle ultime settimane sono state letteralmente tappezzate.
Da lunedì notte anche la piccola città del Giorgione è stata scelta per entrare nella rosa delle città predilette. “Gli atti con i quali intendiamo divulgare la poesia” continua il manifesto del movimento, “sono molteplici, e non disdegniamo la prepotenza di alcuni di essi, poiché contrariamente a una lenta e pacifica distribuzione delle opere, azioni di forte impatto sono in grado di sortire immediatamente il proprio effetto”. Non dobbiamo pensare che sia stato un cavaliere oscuro “extra castellano” a osare la notturna sortita poetica incollando al muro le anonime poesie. Stando alle regole del movimento, potrebbe benissimo essere un castellano doc: può infatti entrare nel Mep chiunque voglia e senta propria la mission del gruppo. Anzi: «Il Mep invita tutti coloro che vogliano unirsi a noi a contattarci».
Elia Cavarzan
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