L'intervista al neosindaco di Treviso: «Giù le tariffe di Contarina»

In programma già un vertice con l’azienda: «Voglio isole ecologiche interrate, strade pulite e sfalci più frequenti»
zago agenzia fotofilm treviso fconferenza stampa mario conte nuovo sindaco di treviso
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TREVISO. «Voglio tariffe rifiuti più basse e una città più pulita».

Ha annunciato subito la riapertura delle zone a traffico limitato (Ztl) del centro storico, con lo spegnimento dei varchi elettronici dal lunedì al venerdì. Ma il secondo, imminente, obiettivo del neosindaco di Treviso Mario Conte è un altro dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: mettere mano alle tariffe della raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti gestita da Contarina per conto del consorzio Priulia.

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Sindaco Mario Conte, lei dai banchi dell’opposizione ha sempre detto che i trevigiani pagano bollette rifiuti troppo salate.

«Ho già contattato Contarina, la società che si occupa della raccolta differenziata, per organizzare un incontro il prima possibile. Il mio messaggio è chiaro: o si aumentano i servizi oppure si abbassano le tariffe della raccolta. Tariffe che si devono comunque abbassare. Vanno verificate in particolare le tariffe delle utenze non domestiche. E le bollette stesse vanno semplificate, perché soprattutto gli anziani non le capiscono. Ma non sono gli unici argomenti che porterò all’incontro con Contarina».

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Quali sono gli altri?

«La raccolta stessa va migliorata: chiederò a Contarina di prendere in esame anche la creazione di isole ecologiche interrate, perché la gente le chiede a gran voce, sono comode. E si possono fare. Ma ci sono altri due punti dolenti, davanti agli occhi di tutti, che voglio risolvere: bisogna migliorare la pulizia delle strade, oggi carente, rivoglio gli spazzini in azione, rivoglio strade e marciapiedi puliti. Ma anche il verde pubblico lascia molto a desiderare: il taglio dell’erba alta deve essere sistematico, soprattutto nei quartieri. Da quando gli sfalci sono passati a Contarina si fanno troppo poco. Si vede che la convenzione sottoscritta dalla precedente giunta deve essere rivista, e in senso migliorativo per il nostro Comune».

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Lei lunedì ha calato subito il poker: spegnimento dei varchi elettronici dal lunedì al venerdì; vigili di quartiere; revisione della convenzione per l’occupazione della ex caserma Piave, dove c’è il centro sociale Django; progressivo svuotamento del centro di prima accoglienza per richiedenti asilo alla ex caserma Serena, fino alla sua chiusura definitiva.

«Confermo. Devo ancora insediarmi, questione di giorni, ma si parte da qui. La cosa che si può fare quasi subito tra queste è attivare le zone a traffico limitato, con i varchi elettronici accesi, solo dalla mezzanotte del venerdì fino alla mezzanotte della domenica. Voglio un centro pedonale solo nei fine settimana, dal lunedì al venerdì il centro deve essere aperto, senza lo spauracchio delle multe che tanta gente tengono lontano da Treviso. E il commercio soffre».

Lei in campagna elettorale ha criticato anche l’attuale gestione della sosta a pagamento in centro storico ad opera di Apcoa.

«Mi pare che il bando di gestione scada il prossimo anno: per il 2019 voglio modificare i parametri da inserire nel prossimo bando: si deve badare più alla qualità del servizio, oggi carente, che al risparmio a prescindere dovuto a formule come quella del massimo ribasso. La volta scorsa ha fatto i suoi danni: prima la vittoria di una ditta napoletana, poi il ricorso, la riassegnazione del bando ad Apcoa, che era arrivata seconda. E paradossale fu che la TreviSosta Srl, la società che pure creò il sistema della sosta a pagamento a Treviso, arrivasse solo terza. In ogni caso, il prossimo gestore dovrà creare servizi più personalizzati per la sosta in città e ripensare il sistema delle tariffe praticate oggi».

Un altro suo cavallo di battaglia in campagna elettorale è stata la sicurezza.

«Rimetterò in campo i vigili di quartiere e più in generale, in strada, tutti gli agenti addestrati per farlo. Andrò in pattuglia con loro. Per quanto riguarda i giardini pubblici, oltre al tema della vigilanza da potenziare, voglio togliere i divieti di accesso agli animali: ai giardinetti di Sant’Andrea voglio vedere anche i cani a passeggio con i padroni, ovviamente dotati di museruola e, se sporcano, i padroni devono ovviamente raccogliere tutto».

A giorni l’ufficio che è stato di Giovanni Manildo diventerà il suo. La precedente amministrazione di centrosinistra, dopo 20 anni di governo leghista della città, non ebbe il coraggio - o non lo ritenne necessario - di riposizionare i dirigenti comunali. Solo qualche cambio di deleghe. Lei che farà?

«Voglio parlare con tutti i dipendenti del Comune di Treviso, non solo con i dirigenti, per chiedere loro se sono contenti di quello che fanno, se vogliono cambiare mansioni. Un dialogo aperto, con tutti, sono pronto anche a raccogliere suggerimenti».

E quindi non sposterà nemmeno lei i dirigenti comunali...

«È un ragionamento prematuro, oggi. Intanto voglio parlare con loro, ambientarmi a Ca’ Sugana. Ma di sicuro lascerò il segno».

 

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