L’inferno nella pizzeria cinquanta clienti in fuga

L’acqua ha sorpreso gli avventori da “Saporoso”: «Abbiamo dovuto portare le persone al piano superiore». Una nonnina sola in casa salvata dalla badante

CONEGLIANO. C'era una nonnina di 90 anni che dormiva in casa assistita dalla badante. C'erano una cinquantina di clienti alla pizzeria “Saporoso”, tra cui molte signore, che stavano cenando nella terrazza esterna. C'era qualche residente che stava guardando la televisione. L'epicentro del nubifragio e degli allagamenti si è scatenato tra via Podgora e Strada dei Collalto, ai piedi della collina che sale verso San Michele di Feletto, al confine con Crevada. Lì è esondato il torrente Valbona e la forza dell'acqua sommata al pendio ha portato a valle un fiume di acqua e fango. «È successo tutto in pochi minuti, noi avevamo qui una cinquantina di clienti», racconta Stefano Durante, il titolare della pizzeria Saporoso, «abbiamo dovuto trasferirli al piano superiore». L'acqua è salita di quasi un metro all'interno del locale, oltrepassando anche le paratie di protezione poste all'ingresso. «Abbiamo almeno 15mila euro di danni, confidiamo in qualche aiuto», afferma il ristoratore.

Dall'altra parte della strada abita una novantenne, che stava riposando e si è trovata la casa allagata. La badante l'ha aiutata e ha chiamato i familiari. «Qui in cinquant'anni non era mai avvenuta una cosa simile», spiega un parente. Ieri erano impegnati a ripulire i mobili dal fango e tentare di recuperare gli elettrodomestici. Le abitazioni di via Podgora sono state invase dall'acqua e dai detriti. C'è chi ha perso il furgone che utilizza per il lavoro, chi l'auto, anche quelle posteggiate all'esterno, non solo quelle nei garage. Lì il pendio della collina si è trasformato in un fiume. «Ci rimbocchiamo le maniche, non possiamo dare colpe a qualcuno, è stata una pioggia eccezionale», spiega qualche abitante della zona. Ieri parenti ed amici hanno aiutato per sistemare e pulire, mentre nel pomeriggio sono arrivati gli operai della Savno a recuperare i rifiuti. Anche tra via Giunti, viale Spellanzon, via Vecchia Trevigiana alcuni scantinati sono andati sotto. Sulle strade e in qualche garage sono ancora evidenti le tracce rimaste del fango.

Nella stessa zona, nel maggio 2013, si era scatenato un nubifragio forte, ma non di proporzioni di quello di mercoledì sera. «Ho chiesto una giornata di permesso,per sistemare la casa», racconta un operaio Electrolux che abita in via Giunti, «Le amministrazioni devono rendersi conto che il clima sta cambiando e pensare ad interventi di prevenzione. È una situazione destinata a ripetersi se non si interviene».

Diego Bortolotto

GUARDA LA FOTOGALLERY

DEL NUBIFRAGIO

WWW.TRIBUNATREVISO.IT

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso