L’ex Sprint Form rinasce gli operai restano al verde

FONTANELLE. Dalle ceneri di Sprint Form nasce Mondo Camerette nella vicina Frattina di Pravisdomini, in provincia di Pordenone: parte dei lavoratori di Fontanelle amareggiati restano ancora in attesa di parte delle loro spettanze. La newco Sprint Form, fondata dal titolare di Mondo Camerette Giuseppe Caruso, aveva firmato l’anno scorso un contratto di affitto di ramo d’azienda con la curatela della Mobil Record, l’azienda di Ettore Setten dichiarata fallita. Il contratto era stato risolto lo scorso novembre in malo modo: la proprietà di Sprint Form, ha sempre ribadito di essere stata costretta a lasciare, mentre i sindacati parlavano di scadenze e promesse mai rispettate. Da mesi ormai, parte dei lavoratori denuncia i mancati pagamenti delle spettanze. «Proprio questa settimana», racconta una lavoratrice della fabbrica di Fontanelle, «abbiamo finalmente ricevuto il saldo dello stipendio di novembre. Non eravamo in pochi ad attendere questi soldi, che ci permettono di andare avanti per un po’. Purtroppo i rapporti restano tesi e questo fa sì che abbiamo parecchie riserve sul fatto che la proprietà onori i restanti pagamenti». In un mese e mezzo ha aperto i battenti a Frattina la nuova società, nata dalle ceneri di Sprint Form, che si chiama Record Camerette. Alle accuse dei suoi ex lavoratori, Caruso replica su Facebook: «Dalla Mobil Record ci hanno buttati fuori quando non siamo più serviti perché hanno ricevuto un’offerta di acquisto, concretizzatasi il 20 gennaio. Noi eravamo in affitto di ramo d’azienda, erano i lavoratori che dovevano combattere per mantenere il loro posto di lavoro». L’amarezza per come tutta la situazione è stata condotta dalle varie parti è grande tra i lavoratori. «Dopo mesi e mesi di false promesse e ritardi dei pagamenti degli stipendi, ora sta accadendo anche questo», hanno commentato alcuni ex lavoratori Sprint Form, «Noi ci chiediamo perchè in Italia sia possibile fare impresa e gestire volumi di affari importanti senza aver investito un centesimo dei propri denari per realizzare un attività produttiva commerciale? È possibile che nessuno verifichi se un’azienda abbia versato tutti i contributi all'Inps dei propri lavoratori e se per ripartire in un'altra Regione o Provincia non debba dimostrare di essere in regola nei confronti degli Istituti? Queste sono solo alcune delle domande che ci poniamo e che vorremmo porre all’attenzione, magari, degli organi di vigilanza, perché vorremmo evitare di doverci rivolgere nuovamente e ancora a nostre spese presso uffici legali per vedere riconosciuti quei crediti che ci spettano di diritto e per legge». Concludono i lavoratori: «La nostra rabbia è soprattutto nei confronti di un sistema che permette tutto questo».
Claudia Stefani
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