L'ex presidente del Treviso calcio Corvezzo ai Casalesi: «Riciclate le lire in Serbia»

TREVISO. Spunta il nome di un altro trevigiano nell’inchiesta sulla camorra nel Veneto Orientale della Dda di Venezia. Si tratta dell’ex presidente del Treviso Calcio Renzo Corvezzo che, pur non essendo minimamente coinvolto nell’indagine, viene descritto come la persona che spiega ad alcuni appartenenti all’associazione come riuscire a riciclare le lire italiane ormai finite fuori corso. Corvezzo, imprenditore agricolo di Cessalto e proprietario di un’azienda vitivinicola, stando alle intercettazioni dell’Antimafia vanterebbe alcuni importanti contatti con gli istituti di credito in Serbia. L’ex presidente del Treviso Calcio cade però dalle nuvole: «Non so come il mio nome sia potuto finire in una vicenda del genere. Mai avuto lire italiane da cambiare».
Il business .In un passaggio dell’ordinanza gli investigatori si concentrano sul riciclaggio delle lire italiane. «Anche in questa attività», si legge, «sono concorsi Luciano Donadio, Pietro Morabito oltre a Tommaso Pizzo e Renzo Corvezzo». Dalle conversazioni intercettate era emerso che un’operazione era andata a buon fine tanto che Pizzo, dopo aver provveduto al cambio di 60 milioni di lire, era tornato ad interessarsi a questo genere di affari. Qui era entrato in scena Corvezzo, all’epoca ancora presidente del Treviso Calcio, che viene descritto come «proponente la truffa e titolare del know how oltre che dei collegamenti con gli intermediari indispensabili per l'attuazione della frode».
In riferimento al cambio delle lire fuori corso (non essendo più possibile effettuarne la conversione in euro presso la Banca d’Italia) Corvezzo «affermava di essere riuscito ad effettuare tali operazioni in Serbia attraverso la connivenza di operatori bancari locali (“In Serbia ho il figlio del presidente serbo che lui... Ma sai come li cambia? D’accordo con una banca dice che li ha trovati, morta sua nonna, li ha trovati sotto il tetto”). L’imprenditore però cade dalla nuvole. «Nessuno mi ha chiesto conto», ha spiegato ieri Corvezzo, «non capisco come il mio nome sia finito in questa indagine dato che non ho mai avuto lire finite fuori corso». Negli ultimi giorni si era tornati a parlare di Corvezzo perché era stato vittima del furto di due trattori nella sua azienda agricola.
Il calcio. L’avventura del Treviso Calcio era finita nel luglio 2013 quando la società era sparita dal calcio professionistico. Per il club di via Ugo Foscolo era infatti arrivato il secondo fallimento in appena quattro anni. Vana era stata la trasferta nella capitale del segretario generale Leandro Casagrande e del direttore Generale Angelo Palmas: nessun assegno, nessun bonifico e tanto meno nessuna fideiussione era pronta per la società biancoceleste. Ma per Renzo Corvezzo il Treviso non era morto, pur non avendo depositato l’apposita documentazione: infatti secondo l’ex presidente, i soldi non erano arrivati solamente a causa di un cavillo di date. Ma non era bastato. Ora la passione del calcio non gli è certo passata, tanto che da qualche mese è stato nominato presidente della squadra di calcio di Concordia Sagittaria.
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