L’ex Fonda torna a vivere c’è l’ok per la ciclabile

MONTEBELLUNA. Dismessa in base alle clausole del Trattato di Osimo che nel 1975 sanciva definitivamente i confini tra l'Italia e l'ex Jugoslavia, ora diventa una pista ciclopedonale. È l'ex ferrovia Montebelluna-Susegana, che nel tratto montebellunese è in trincea. Lì venivano messi i treni in attesa per evitare che fossero bombardati. Diventerà non solo una pista ciclopedonale, ma anche uno dei siti storici della Grande Guerra. La fascia centrale verrà infatti acquisita dal consorzio del Montello che riunisce i comuni di Montebelluna, Crocetta, Volpago, Giavera e Nervesa, che tra acquisizione e sistemazione spenderanno intanto i 700mila euro dati dalla Regione. Il protocollo d'intesa tra il Gruppo Ferrovie dello Stato, il consorzio e i 5 comuni è stato approvato dal consorzio e sarà firmato da tutti gli enti entro il prossimo settembre, ma prima, ossia entro agosto, il consorzio provvederà al rilievo e al frazionamento della parte da acquisire. Di proprietà del consorzio diventerà una fascia larga sei metri e lunga 17 chilometri e mezzo da Montebelluna a Nervesa. Le Ferrovie inoltre concederanno una fascia di due metri per parte in comodato a titolo gratuito con diritto di prelazione in caso di vendita. Quindi ritornerà a essere utilizzato il percorso di una ex ferrovia. Ma perché un Trattato internazionale doveva occuparsi di una vecchia linea ferroviaria. Perché era una ferrovia nata per scopi militari e un tempo riservata al transito dei soli treni militari. La realizzazione di questa ferrovia era iniziato nel 1912 e la linea era entrata in funzione nel maggio del 2016, in piena prima guerra mondiale. Era stata utilissima dopo la rotta di Caporetto, usata anche come trincea durante la battaglia del Solstizio. Ovviamente aveva subìto gravi danni tra il 1917 e il 1918, era poi stata sistemata e riaperta nel 1920, tranne il tratto più a ovest, quello che serviva a collegarla alla linea da Padova senza passare per la stazione di Montebelluna. Dopo la seconda guerra mondiale era ritenuta ancora linea strategica perché portava al confine "caldo" con l'ex Jugoslavia, tanto che era diventata oggetto di contenzioso tra le Potenze alle trattative di pace e infine dismessa obbligatoriamente con il Trattato di Osimo. Insomma un percorso che trasuda storia e che diventerà, oltre che una pista ciclopedonale, anche un sito della memoria.
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